Al nome di Dio, amen. A dì 27 di gienaio 1396. È più dì non v'ò scritto né da voi ò poi lettere e ora nonn è a dire. Non s'è fatto poi altro delle scharlatte resta e a questi dì l'ò mostrate pù volte e a merchato non ne vengnamo: non rimarà per me finille se potrò anzi parta, saprete se seguirà. A Vinegia rimetto in questi 6 dì quelo mi resta di vostro che sono lb. 200 inperiali e verà a punto che 'l farò chon me medeximo e diròvelo. Come v'ò detto i' soprastarò più non credevo al venire che atendo alquna roba è da Vingnone qui che tosto dovrè chonparire. E apresso atendo lettera da Boninsengna s'altro è da fare, diròvi chome seguirà. Sarà in questa lettera a Manno dove il chiarischo di più partite che tutto sta a dovere: se v'è date, se nno mandatele e rispondete. Né altro vi diciamo per questa. Chanbi per Vinega 4 1/2, Pixa 2 1/4 in 1/2, Genova 3/4 per cento pegio, Parigi 2 meglio, Brugia s. 30 s. 10 in 11 franco. Cristo vi ghuardi. Tomaxo di ser Giovani in Milano. Francescho di Marcho e Stoldo di Lorenzo, in Firenze.