Al nuome di Dio, amen. Fatta a dì 6 di
decebre 1397.
A dì 20, 23, 26, 28 e 30 di
novebre ve scrisse m
ie letere su lo fato
di la
letera del
cambio.
E a dì primo di
decebre ve scrisse mia letera per
Franzino Basso
e in quella ve mandè la seconda
letera del
chambio e per queste
letere v'ò scritto tuto quanto è stato di bisognio.
Hora di presente v'avixo che
Zanino Michele m'à dato e
nomerado quilli
f
. 250, li qualle faceva mentione la
letera del
chambio le qualle v'ò trasmisse indreto, sotto
conditione che i' ò
promisso di fare venire 1
letera de
chambio secondo che quella
diceva in
Francescho da Pesciano che a la dirà in
Giovani da Pesciano.
E in casso che la ditta letera no facia venire in fra 15 dì che io
di presente ie retornarò indreto quilli
f
. 250 li qualle io
receveo da luy cho i mio d'agio che al potesse avere per caxone di ditti
dinari.
Unde v'avixo, se voy no l'avitti trasmissy la ditta letera, che
voy la voliatti mandare più tosto potite che l'abia al termino
ditto e, chomo dicho di sopra, che la letera dicha in
Giovani da Pesciano
e cò no mancha. Altro per questa no dicho. Idio vi ghuarda sempre.
Fustani di 2
candelieri boni a
dinari
lb
. 2
s
. 14,
fustani di
ghuado boni
lb
. 6
s
. 18.
Acheri bono a
dinari
lb
. 18 lo
centinaio.
Lanna di
San Mateo à pocho
requesta.
Duchati
s
. 34,
fiorini e
gionovini
s
. 33
d
. 9.
Chambi per
Genova quisti di qui 1 quarto in per cento
pexo, per
Vinegia quisti di qui
pexo 9 per cento.
Quilli da
Vignione ve
remeterano di miei
dinari, sì che quando
abiutti li avritti
remetiali qua più tosto potite a
Giovani da Pesciano.
Giovani da Pesciano, saluti da
Millano.
Aveva scritto questa letera per mandare costà e in questo meso ebe
1 vostra letera fatta a dì 29 di
novenbre cho la
letera del
chambio di ditti
f
. 250 sì che per questa ve rispondo.
Sapiatti che questo dì i' ò data la ditta letera a
Zanino Michele
e de cò è contento sì che sta bene. E li ditti
dinari i' ò receuto
chomo dicho di sopra e se li ò metuto al
chunto di quilli da
Vignione e similli scrivarò a quilli da
Vignione.
Si la seconda letera no vi sano mandata no è di bisognio di
mandarla però che e l'è contento di quello e io. I' ò riceuto i
dinari chomo dicho di sopra sì che, si mandata no avitti, no la
mandati però che no è di bisognio.
Veco che lo
fardello di
Tomaxo è stato in pericholo di perdere per
caxone del
mulateri, sta bene de che abiuto l'avitti.
Sopra la spessa che ànno
fustani da qua fino a
Vignioni per terra
no è mayore chome serebe per costà. Però che voy scrivitti che da
costà fino a
Vignione,
chonputato lo
peagio de costà,
costarebe
f
.
3
s
. 21 de
ginovini e da qui fino costà serebe
f
. 1, sì che
serebeno in
soma
f
. 4
s
. 21. E per terra sino costà seno
f
. 4
s
.
16
inperiali. Sì che va cho minore spessa fino a
Vignione per
terra e va sechura!
Per mandare a
Barzalona serebe bene minore spesse per costà sì che
di tuto son avixato. Altro per questa no dicho. Idio vi ghuarda
sempre. Saluti.
Fatta a dì 8 di
dicenbre 1397.
Giovani da Pesciano, saluti da
Millano.
Francescho di Marcho e
Andrea di Bonanno chompagni,
in
Gienova. Propio.