Al nuome di Dio, amen. Fatta a dì
* di
dicenbre 1397.
Per
Iohane di Arciate mulatieri ve mando lo
fardello di
Tomaxo di ser Giovani sì che quando l'avritte abiutto ve
pregho che ne fatiati chomo a voy scrive. E i' ò
pagato lo
mulatieri del
porto di questo
fardello da
Millano fino costà.
In lo ditto
fardello sie questo: prima 1
cassa unde ve so
libre e
letere e questa
cassa sie piena di
libre e di letere, simille 1
satura di letere.
Anchora,
camixe 6,
braghe 5,
paye 3 di
chalze, 2
chapuzi, 1
paye
di
guanti di chamuzia, 1
borsa di
coyro,
zuponi 2,
pelanda 1 di
mesgio, 1
fodera di
bochazino, 2
bracia di
bochazino, 1
paye di
cholzare
nire, queste cose son tuti vegie,
pelle 6 di camozia per
fare 1
roba. Altro no v'è in questo
fardello. Idio vi ghuarda sempre.
Giovani da Pesciano, saluti da
Millano.
Lo deto
Iohane qui hè
pagato, niente deve aere.
E yo,
Francescho Tancio, ve mando lo dito
fardelo
segnato del
segno vostro.
Pagati di
vetura lo dito a
raxone de
s
. 3 per
rubo,
hosia
s
. 3 a mandare e lo
pedagio de
Papia. Per altra ve
scriveremo a conplimento.
Francesco Tancio.
Francescho di Marcho e
Andrea di Bonanno chompagni,
in
Gienova. Propio.