Al nome di Dio, amen. Fata a
Millano a dì 5 di
magio 1398.
A dì 24 d'
aprile receuto ò una vostra letra fata a
Genova a dì 20
d'
aprile. In tra le altre cosse fatiando mentione chomo a dì 18
del soprascrito soto letre di
Guido da Sigeva a me mandasti
una letra contegniando sopra l'
agnellina de la qualle letra ve
fatio a sapere che receuta no l'ò se no a dì 27 d'
aprile aperta da
persona che no se cognosca bene che davanti domandata l'aveva al
dito
Guido e luy sempre me respose che receuto non ci eva. Perzò
gran fato no monta ma de molte malla zente sono a questo mondo sì
che, per altra volta che scrivere me ariti, avixati di mandarlle per bona mano.
In la qualle letra fata a dì 18 d'
aprille responditi che no siti
stati inganati e anchora perché cognositi le
pelle de carneva
le
a quelle de
Pasqua perché oni
anno bona quantità ne
venditi.
Di che sono molto contento che no siati stati inganati, ma e
conprendo che un pocho ve scrisse tropo, ma zò che ve scrisse sì
ve scrisse a zò che potisseve ricore si alchuno errore gle fosse
stato beno che sempre da voy era certo che no gle fosse, ma questo
scrisse perché avixare potissi li
senzalli sopra li quali dubitava
gle fosse stato o per sì o per ignoranzia.
E in quella anchora dite quante
pelle sono state a nomero e del
tempo che recevere doviti li
dinari di
pelle
vendute, chi è per
tuto
magio presente, e che lo resto di
pelle le mandaristi a
Lode
e altro ci dite che non ci è di bixognio recapitullare.
Di che sono contento di tuto e no l'abiati per malle se tropo ve
scrisse però che scrito no l'ò per voy chomo dito ò di sopra.
E in la soprascrita letra fata a
Genova a dì 20 d'
aprille inter le
altre se contene che trovato aviti el modo di mandare quelle
pelle
di fuori a quello dì e mandate le aviti a
Lode, a l'
osteri di
Lode, in
balle 14 de nomero di
pelle 925 inter le qualle ne sono
pelle 34 de
nere di le qualle dè
pagare di
vict
ura
s
. 5
d
. 9
inperiali per
rubo a
Giachobino de Monteaguti vict
uralle e
al Quaglino
hostieri scrito aviti ne fatia a la mia voluntà.
Onde ve respondo che quello Quaglino m'à mandato a dire che
recente à quelle
balle 14 di
pelle e
pagato à quello
vict
urale
per
vict
ura
lb
. 36
s
. 4
d
. 6
inperiali e per
datio
lb
. 2
s
. 16
d'
inperiali e per metere in
fondego da loro
vitunale
s
. 2
d'
inperiali che
montano in
soma
lb
. 39
s
. 2
d
. 6 d'
inperiali di che sta bene.
E onde dite che quando poteriti ne diriti
chonto di le spexe fate
a dite
pelle e anchora quando ariti i
dinari i mandariti.
Sono contento che a vostra posta ne mandiati la
raxone di le spexe
chono la vostra
provixione e poy, quando receuto ariti i
dinari,
me servariti lo resto che me restariti a dare e poy me li mandati
a recevere a vostra posta più secure et co più
aventagio che potiti.
Ma anchora ve recordarò del nomero di quelle
pelle per me
[] in la meo letra fata a dì 13 d'
aprille per mode zò dico
secondo che a me disse
[] habute per la mità di che dice
voy dovere habuto altretante onde queste che voy
[] e
mandate a
Lode serebene meno
pelle 23
bianche da
Pasqua: non dico
per voy ma per avixare li
senzali e altre zente che avessevo
berdugato in quelle
pelle e, se trovare no se pono, pocho monta.
Altro per questa no dico ma, si di tuto poterebe
pagare per
regratiare, pocho a me
costarebe ma si per me se pò fare nulla in
tuto serò a vostro piacere. Dio i guardi.
E si letra alchuna che a me venisse a voy capitasse, ve piaza di mandarmella.
Giovanino da Dugniano co salute.
No date nulla al
fante perché l'ò
pagato in tuto.
Francescho di Marcho e
Andrea di Bonnano conpagni,
in
Genova.
No dati nulla al
corero perché qua l'ò
pagato in tuto.