Oggi ricevetti vostra lettera, che mi diè
Niccolò; e
ieri era stato a
Grignano: e dolgomi ch'io non vi vidi: ma la
cagione fu, ch'io tornai ieri da
Empoli per fatti dello
Spidale, e tornai istracco io e la
bestia: e però non venni
al
Palco. Stamane tornai a
Firenze.
A
Guido dissi oggi, che dovea esser passato l'
anno delle
raccomandigie, ec
.. Disse di no: però che e' fu di
marzo: che
per insino allora egli era pagato e contento: e ridendo averne
insieme consolazione.
Della vostra
botte piena di
tribbiano,
Guido n'ebbe in
Micciole II
fiaschi: e per uno mandai oggi io a monna
Ave: e
come l'ebbi, ne mandai a
Guido una guastada,
e dissi ch'era d'uno
fiasco di
vino ch'io avea recato
da
Empoli, dal podere ch'egli ha là. E subito mandò per me,
che desinava, e volle sapere tutto. Conchiude, che se lo
riempiete d'uno
barile d'ottimo
vino, che mai non si bevè
meglio. Vedete che solo io non sono quegli che dice così.
Dicemi
Niccolò che oggi l'attende: e quello è in quattro
barili, ec
..
Il
libro di monna
Margherita ho a fornire io. Priegovi la
preghiate ch'ella sia paziente ad astettarlo: ch'io la debbo
consolare, per grazia di Colei per cui amore ella n'ha
voglia.
Della terra di
Santa Maria Nuova vi risponderò. E confortovi
a torla, s'ella non è
venduta: e anche ve ne priego, poi che
al
Palco arete ferma stanza, o di voi o vostro
fattore.
Se voi sapeste quanto io sarei allegro che voi foste amico di
quello
Signore che v'ha prestati cotesti beni, e havvi
rilevato da piccolo uomo a gran
signore, voi non mi
scrivereste ch'io pregasse Iddio per voi, che non udite
messa, ec
.. Solo il priego e pregherò di questo, che voi mi
conosciate per quello amico ch'io vi sono, e non per altro. E
quando m'arà esaudito, v'ardirò più a dire ogni mio pensiero
in servigio dell'anima e della margherita e prieta preziosa
che sta e dee stare nel vostro corpo, tanto che Dio la tiri a
sè.-
SER
LAPO vostro. XXX di
settembre.