Dice
Guido gli mandiate la legata con questa ad
Andrea Guerzoni.
E maravigliasi, e io con lui, che voi
siate così perduto del corpo, imbucato e intanato negli scogli di
Filettore, rivolgitore delle
muriccie de' Saracini, fatto ritrovatore de' sassi
del
Palco. E dice ch'egli ha auti parecchie raprezzi nell'animo, mentre è
stato a
Firenze e mentre ch'è stato a
Montemurlo e a
Miccine, in questi
dì, di farvi un fiero e improvviso assalto per darvi noia e faccenda, poi
che così l'andate cercando. E tutto dice lasciò per buona coscienza, per
non aggiugnere alle noie vostre.
Del vostro
vino gli ho fatto assaggiare due volte, e pargli buono; ma
pargli cominci a sapere del vieto: però non ha mandato per esso.
Priegovi che per buona cortesia ne facciate ire uno
fiasco a
Vieri; perchè
penso l'arà troppo per bene, e sarà una mezza gratitudine. Priegovi me
non dimentichiate, come avete fatto per lettera già fa due
mesi.
Avvisatemi se ho a far nulla. Bene ho astettato qualche lettera da
monna
Margherita per sapere de' suoi
processi; e io potrei bene stare,
che mai ella mi facesse uno verso. A Dio accomando voi e lei e noi.
Lapo vostro. XXII di
settembre.