A
Guido non m'è paruto tempo in niuno modo di disporgli il fatto
di
Lodovico nostro e narrargli vostra intenzione, per l'affanno gli ho
veduto della sua compagna. Ora pare un poco
: e lasciando stare
Lodovico, dicemo di vostri altri fatti. Disse che, come avesse tempo,
volea egli e io venissimo a starci con voi uno dì, a vedervi costà: e
compreso di vostro animo, darvi quello aiuto e consiglio ch'esso darebbe
a sè medesimo. Come vedrò tempo, gliel ricorderò.
Al
maestro tornai ieri, e non era tornato. Dolfimene con la
moglie: ella
se n'è maravigliata; penso io, perch'egli è un
garzone dolce e faccente,
che l'amico non lascerà partire. Degli altri penso arei: ma egli hanno
comunemente dell'
asino, perchè pare loro essere fiorentini da onore: e
honne tocco alcuno, e vorrebbe
soldi venti, o presso, e le spese il dì: che
dice qui ha XVI o XVIII, e le spese, salvo la
cena: e in
contado vorrebbe
migliorare, ec
.. Faronne quanto me ne scriverete.
Già ho auto alcuno
saggio di
vino cotto, e ancor nulla ho fermo. Farò per
voi quello debbo: per me m'avventarei forse più. Questo carico voglio.
Cristo vi guardi.
Ser
Lapo. XX di
novembre.
Messer
Torello ha scritto caldamente a
Lodovico, com'io seppi dettare. E
a
Francesco ser Arrighetti ha parlato a bocca, mostrandogli bene ove sta
la vergogna di
Lodovico, e spera averne buona risposta; la quale se
e' non farà con effetto, e' non ci fugge tempo: noi il faremo
risentire con la ragione, presso ch'io non dissi come villano matto; come
che essendo io, cioè la mia persona, nel caso vostro, per la mia propia
coscienza non offendere, nollo saprei strignere per forza, come che tristo
il giudicasse a chiedere a lingua.