Già abbiamo detto insieme, che l'amore porta il peso; e però
all'amante nullo carico par grande. Quinci procede che la grande pena
ch'avete dello scrivermi di vostra mano, alle faccende e al tempo che
avete, voi non sentite; però che dentro è chi riscalda. Così in parte a me
diviene con voi. In questi dì n'arete più delle mie: per amor di Dio vi
priego non mi rispondiate. E se pur volete, fate uno verso, come state
tutti.
Ieri isgridai
Domenico; a
Niccolò non mi parve dare più noia, chè n'ha
assai; che de' fatti di
Bartolommeo Cambioni, e de'
fiorini C, non
m'aveano mai fatte l'
ambasciate voi gli avate imposte, e che voi ne
portavate amaritudine. Esso mi disse, che de' cento m'avea detto una
volta; ed e' dice vero, che mi domandò chi era
Antonio,
e che fattezze avea, e se gli potea dare
fiorini c voi scrivavate.
Dissigliele, e dissi che mai non ispendeste meglio
danaio. Ma più là non
m'entrò. E nel vero,
Francesco, qui non cadeva altro mio consiglio nè
avviso; che se fossono tali i miei pensieri e i miei consigli, quali que'
d'
Antonio, beato, penso, all'anima mia! E di questo o d'altro, vi piaccia
non prendere cruccio: e benchè vi sia malagevole, nell'amor di Dio è
agevole ogni cosa. E però, per piacere a Dio e per far miglior vita,
passate passate più che potete cotali noie; però che tutti non sono fedeli
in cotali cose come voi. E' basterebbe al mondo fosse pure la metade. E
così avete in natura degli altri difetti, che conviene ch'altre comporti voi.
E io me ne sento tanti, che di verità io vo spesso col viso a terra, nè
ardisco guardare in cielo per la vergogna. Apparate da
Guido, che si
gittava bene dopo spalle ogni cosa ove riparare non potea: ed era sì
vostro amico, che da lui dovete gustare il bene. E quello che natura non
vi
concedesse, pur isforzandosene, ve lo scriverà Iddio a merito: che
Cristo ve n'aiuti. Stamane odo, non perciò chiaro, che
Barzalone sta pur
male più non si può. Chi fosse amico di Dio, la sua morte non
piagnerebbe; ma sì quella de' rei uomini, falsi, ingannatori e mondani,
che non s'accostarono mai a Dio. Costui sappiamo chi è stato.
Confortate monna
Margherita.
SER
LAPO vostro. XXVI
ogosto, da sera.
Ritornai alla
tavola, ov'era questa lettera; e ho auta vostra lettera,
dell'andare a
Prato a fare con
ser
Conte la bisogna: e tra oggi e domane
penso farlo. Vedete come io ve ne dicea; e voi ve n'accordate: e mai di
lui non udi' nulla, se non il suo intraprendere.
Ieri ne moriron circa 40, che parea la cosa ristata.
La cosa ci era quasi ristata. Ieri ritoccò insino presso a 50.