Dite come vi piace; poi conchiudete in questo effetto:
«In fine,
Migliorato, quella tua lettera m'ha fatto maravigliare, a
dire che alla maggior parte de'
creditori non piace la fatica io duro
per loro a stanza di voi
sindachi, di far prolungare il
sindicato nel
modo altra volta si fermoe di
concordia. Veggio bene che vero è il
proverbio: Dura fatica per uno
Comune, e non arai servito
persona. Io pensava d'avere a esser ringraziato, che io fosse
cagione che voi no mettesse in opere e in
scotti L o LX
lire in farlo
prolungare; che Dio sa la fatica è; e voi il provaste nel principio: e
ora veggio l'avete a male. E pertanto hai fatto bene avvisarmene:
e dov'io truovi sia vero che ne siate malcontenti, come tu di',
oggimai sono iscusato; e penso far si, che a stanza di persona
non si vincerà mai, non ch'io il procuri io. E colle ragioni miei qui al
Palagio sarà fatta ragione a voi e a me. Credimi, cotestoro non
sono pratichi de'
sindacati. E quello che tu di', ch'a
mercatanti e
religiosi pare ch'e fatti miei non vadino così; rispondoti, che voi vi
date a intendere che
ser
Schiatta sia fallito e fuggito con l'altrui e
serrata la
bottega, e portatone i
libri del dare e dell'avere come
mercatante: e in questo caso, forse, s'andrebbe dirieto al detto de'
mercatanti e religiosi, secondo
Statuti di
Firenze. Ma
ser
Schiatta
non fu
artefice, e non fallì; anzi ha
sindichi la sua
redità, e nel
mandato è scritto quello hanno a fare i
sindichi. E per questo, se
voleste pur ch'io gravasse i
mallevadori del
compromesso, seguita
che e' mi
pagherebbono; e io arei poi a far l'
azione, e por loro in
mio luogo: ecco che non areste fatto nulla. E così vuole la ragione.
E veggio che con la ragione ci verrà andare a'
Palagi; e fia con più
danno de'
creditori, e più mia salvezza. Nondimeno abbiatene qua
consiglio; e s'io erro, voglio tornare a drieto. E s'io fo grazia, o
farò, e cortesia, voglio sia conosciuta: non voglio gl'ignoranti
dicano: Questo ci avea egli a fare; e vedi, ci facea torto! E ora
sono iscusato a te e a'
compagni della promessa io v'avea fatta di
prolungare il
sindicato; che in questo dì si dovea raunare la
brigata
maggiore de'
mercatanti. Io penso farla sostenere: nell'altra
brigata era già vinto».