Io non so immaginare come possiate mai avere contentamento,
solo avendo a rispondere alle lettere da
Firenze; e però alle mie sia
tronca ogni via, che mai mi rispondiate, trattone solo i casi necessari; e
a me ne farete godere, e più d'avventura vi scriverò. Questa vi fo perchè
vi piaccia non parlare più de' fatti di
Tommaso;
almeno per questa ragione, perchè è stato vostro amico e usante
anni
cinquanta o quaranta; e non vi sarebbe onore, avendo voi eziandio
ragione. Iddio arebbe perdonato a Giuda, che volea da lui carni, se
l'avesse chiesto: e costui pe' suoi bisogni cercava
danari. Do! abbiate
compassione a tutti gli erranti, perchè tutti siamo una
famiglia, e Iddio è
il padre nostro: e faravvi Iddio bene. Sono stato con lui da capo, e con
maestro
Lorenzo. E attendo una risposta d'uno luogo. Lasciate questo
piccolo peso a me. Vedrete come la bontà di Dio penso mel lascerà
guidare.
Cristofano m'ha scritto: e, se a voi paresse, quella
casa che stava a me
a
rivendella, vorrebbe; perchè è bella, e in bel luogo, e grande
derrata.
Vivendo ancora XXV
anni, non mi crederei mai abbattere a simili 350
fiorinate. Ora uno
medico l'ha tolta; ed è ito a far parte de'
danari in
contado, di sue cose: e perchè gli mancava trama, richiesi voi, per un
poco, per non esserne con vergogna rimaso a piè del
piato. Molto
s'aumilia
Cristofano a voi; e a bocca v'attende far contento, e voi e
Luca: e fa bene. Io ve lo raccomando. Penso il
medico la vorrà per sè:
ma pure s'io il potesse levarnelo,
fare'lo; poi non ha il
danaio in punto.
Ella è larga più di XII
braccia e lunga circa 60, credo; con
loggia,
pergole,
fichi, e
casetta pe'
cavalli dirieto,
pozzo, e
vôlta grande
asciutta, e quattro
camere. Promettevi, se non avesse auto lo 'mbarro
avete della
casa vostra, io la togliea o
per voi o per
Luca, a vostro e suo dispetto. Almeno n'areste
guadagnato
cento
fiorini. Altrementi i
Macigni, cioè
Carlo, non m'arebbe fatta la
'ngiuria mi facea, se none per la
derrata a ginocchio. E non vi confina da
nessuno lato. Èssene auto venti
anni
fiorini 24 di
pigione; ora è a XXII;
per
fiorini 350.
Cominciaste a dire, a tavola, di
Piero nostro; e ne foste lasciato: e bene
eravate, a mio parere, su per la via diritta; cioè, diceste: Che è a dire,
che uno
garzone semprice, non pratico di nulla, di XVI
anni, si truovi
lontano da' suoi, sanza consiglio o ricorso di persona, e provare bene,
ec
.! Egli ha ora auto male, e teme de' piedi, e non esce di
rogna; e
disidera, se a voi viene in taglio, altrementi no, andare a
Valenza;
perchè gli pare terra sana e famosa, d'avere onore e d'apparare. Io vel
raccomando: mal dissi, anzi vel ricordo. E ben so che queste cose non si
gittano in petrelle: ed e' mi par disposto a vivere e morire ove vorrete.
Tutto vi dico per la sua sanitade. S'io no n'avesse cura, dice il
Vangelio,
io sarei crudele.
Cristofano fosse venuto, e spaccerencene. Or dice verrà
a
settembre. Confortatelo e cavategli il sonno; chè mi pare vorrebbe
impaniare un altro mondo, secondo
Luca mi dice; ed è vecchio: che e'
torni tosto qua, o almeno venga.
Il
compromesso è fatto co'
Tosinghi; e la
scritta forte, se mai ne fe'
niuna. Hannola a
soscrivere. I fatti
di qua commettete a
Luca, e a me in quello poco io potrò; e a Dio
prima: e costà godete con voi medesimo alle volte il dì o la notte; e
stimate il mondo per quel che vale, per ladro traditore bugiardo e pieno
di ciarperìe; e più di lui, chi gli crede: e posatevi con Dio solo, vivo e
vero. Esso vi guardi. -
LAPO vostro. IIII di
aprile.