Caro padre. In questo dì ho ricevuto due vostre lettere, delle quali io fu'
molto contento, avendo per loro novelle di
voi, le quali io desiderava sapere: e di scrivermi quello che voi mi
scrivete no era bisogno, imperò che io hoe una volta diliberato darmivi per
figliuolo, e sempre che io arò vita, obedirvi ne' vostri comandamenti sì come a
padre: sì che per tanto credete dicerto, che in tutti e miei casi farò capo a
voi, si come ragione mi strigne a dovere fare: e così priego voi che vi piaccia
tener me per figliuolo; imperò che se no lo farete, io pur sempre chiamerò voi
padre.
Io mando una lettera al
Piovano nostro: priegovi gliele mandate presto. Per
questa lettera io gli rispondo a frasche, le quali l'altro dì mi scrisse.
Scrivevami sopra ' fatti di torre donna: alla quale cosa io gli rispondo, che io
non ho l'animo acconcio a ciò, ec
.. E perchè io sono certo che voi m'areste
detto, che io gli avessi dato questa medesima risposta; pertanto sopra a questo
a voi non hoe scritto niente. Altro per questa non scrivo: raccomandatemi a mona
Margherita; e a voi raccomando e miei
fratellini e me. Io sto bene, et abbiamo
qui perfetto
Studio; ringraziato sia Iddio. Cristo vi guardi.
Fatta a di 8 di
febraio 1400. -
Per lo vostro figliuolo
LORENZO d'Agnolo, in
Padova.
Francesco di Marco da
Prato, carissimo padre suo, in
Bologna.