61D + Al nome di Dio, amen. A dì X novenbre 1389. Io vi scrissi fino d'oghosto I.a lettera per le mani de' Ricci, (e) a dì 24 di settenbre ve ne scrissi I.a altra, simile per le mani de' detti. Di questa de' 24 dì ò auta I.a brieve risposta, e di quella d'oghosto non ebbi mai risposta. Non so chome si sia andata, ben lo penso che la risposta fia venuta in mano di chi che sia. Or sia con Dio! (E) simile ogni altra auta da voi ò auta operta (e) letta. Penso sia di vostro volere. A la risposta vostra achade picholissima risposta. Molte chose v'arei a dire. Per non dire storie, non mi stendo in troppo dirvi, (e) alzì perché so che a mie lettere picholissima fede date, (e) altro non ne posso. Non sarà che vero non sia, (e) farò chiaro chi il contrario credesse, (e) senza istorie, ma ben mi grava ch'io non v'ò per ogni fante fatta I.a delle mie storie, dicendo: "Chosì fo, chosì dicho", (e) sarei in chalamo, ma fuore lo scrivare sì spesso, in altre chose per voi aviate auto me per I.o di tutti o meglio, chome che per alchuni vi sia il contrario detto. Ora Idio sa il vero (e) altro no· ne vorre' avere fatto, però che ll'onore e 'l bene è stato mio in parte, apresso di voi, (e) non ò aute paghe morte chome molti, a dire il vero, (e) non aschondarlo, (e) se mai sono chostì - ché vi penso essare anzi escha gienaio -, vi farò ogni chosa tochare, (e) questo vi pregho vi diate a credare. Non per me ne parlo, ché, in ogni modo mi sia, essendo bene, ne sarete contento, (e) chosì credo, (e) io per simile di voi chome di padre, ma bene ò charo di provare (e) solo per vedere s'io sono vivo o morto (e) chi nol crede il vegia. Ma non duttate che durissimo quanto a tenerezza m'è; (e) se il contrario dicessi, mentirei. Pur sono stato omai VIII anni con voi, e se un chane fosse, sì are' messo amore a suo signiore. Ma chome vi dicho, ove ch'io sia, v'amarò chome padre, perché so ora chiaro donde muove l'arnia. (E) chome io ne son chiaro, chosì ne son molti altri, però che Buonansegnia non vuole che nessuno venghi né in amore né grazia di voi, e questo è chiaro, esso vuole fare (e) disfare, e chi domandasse, ché Idio il sa. Esso à scritto chostì a più persone chome io volia cresciare la mia parte (e) menovare la sua, ma che non mi verre' fatto perch'esso verre' con voi sì a stretto che voi nol fareste, e non può dire non è, ch'io il viddi (e) tochai. Ma sia chome si vuole, io farò mio dovere fino al fine, (e) poi saremo amici (e) ciaschuno si levarà il suo peso in ispalle (e) portarallo dove guadagniato l'arà. Per certo, di voi mi tengho (e) tenni (e) terrò sempre contento. Chostuma è che l'uno da l'altro si parta, ma non l'amore, dove egli è. Perché son senza numero le inpugnie e le malivolenze mi porta Buonansegnia, ché chosì à nome (e) sì rigidamente il mostra in ogni chosa, (e) sempre à mostrato, ch'io non mi stendo in più dirvene, io dicho oltre a lo sghabellarmi per ranochio. (E) chi ci è stato l'à visto e il sa in parte, (e) simile voi, se volete. Però non mi stendo in più dirvene, ché quando comincio, m'inebrio. Informatevi bene. Dio gli perdoni la sua parte! Quando chostì sarò, ve ne farò chiarissimo. (E) son asaisimi mali quelli che dipendono di questo, e infra l'altre iniquità è questa I.a. Io prestai a Filippo gran pezzo à d'amore (e) di grado f. sei (e) apresso paghai per lui a ser Martino Giovanni f. otto, e quali gli avia prestati per prestare a un suo parente che qui fu, che avia nome Agniolo Chovoni, a chui per simile ne prestò ancho d'altri per suoi bisogni, (e) ancho gli li de' dare. E aspettando Filippo che detto Agniolo glil mandasse, l'ò sostenuto sempre (e) alzì non n'avia gran bisognio. Ora è ochorso lo sciaghurato chaso. Di che ora, ragionandone con Tieri (e) dicendo e tali denari arò ora perché a Tieri son tenuto di f. XX, esso disse che Buonansegnia s'avia fatto udire che mai di qui non gli are' (e) che chostì venisse a farmi paghare a' suoi fratelli, e le più diverse chose del mondo. Di che, per non venire a pegiori parole, per ancho niente n'ò detto a Buonansegnia né dirò, se prima non ò vostra risposta, ché duro mi sare' non essare paghato, non guari meno che morire; (e) poi sare' pur paghato, avendo qui del suo. Seghuitene che vi pare dovere, (e) ditelo a Buonansegnia. (E) io ve ne pregho (e) questa è la minore. Ài, giustizia divina, svegliati, etc.! Né altro per ira non so che dirvi. Cristo vi guardi! El vostro Andrea di Bartalomeo salute di Vignione. I.a fia in questa vi pregho facciate dare a chi va per amore di me. [indirizzo:] Francescho di Marcho in Firenze, propio. [mano di Stoldo; data di ricevimento:] 1389, da Vignone, a dì II di dicenbre. [mano di Francesco; annotazione:] Queste sono tutte lette, e non ci à nulla di quello andiamo cerchando.