Al nome di Dio, dì xvj di marzo 1393. Questa mattina te n'ò mandate 2: l'ultima per Meo di Nicholò dell'Amanato, che ll'arai aute e risposto. Di poi, in quest'ora di vespro, n'ò auta una tua di dì 15 e 'nteso di'; apresso ti rispondo. Sono avisato come ài rauti i ronzini e sono in buon punto, salvo che 'l morello è chiovato: sia chon Dio. Fallo ghovernare bene, sì che guarischa tosto. Di quello diciesti al familglio di meser Filippo, mi piace; e altro non ne chal dire. La mula di' che guariscie ònne piaciere: fala bene ghovernare. Delle schodelle che ài mandate a ser Lapo, sono avisato, e piacemi; e chosì de' cieci: tutto sta bene. Sopra il vino t'ò detto ch'io farò mettere le botti qua in punto per 12 barili e, quando saranno a punto, ti dirò lo mandi. Piero di monna Mellina arà paghato, e piacierammi; se fatto no ll'avesse, dì a ser Chimenti lo stringha cholla ragione, e chosì gli altri ch'i' t'ò scritto, sì che qualche danaro si rischuota, e dira'mi sopra ciò. A Meo e a Nino fa fare quello ti pare: sollecitali pure, sì che non perdino tenpo. Della facienda mia il perché sono qua, non s'è poi fatto che vengha a dire nulla; pure credo che di questa settimana se ne trae le mani: che Dio a buon fine me ne rechi, e diami grazia ch'i' porti in pacie. A Chastangnino ò detto l'animo mio del chaperone che ne rechò di Nanino, sanza dirtene nulla: rimanderottelo per lui o per lo primo amicho. Altro non t'ò per ora a dire. Dio ti guardi. Franciescho di Marcho, in Firenze, salute. Di poi à' saputo dal fratello di Nanino che 'l fratelo è megliorato, e ch'elli è fuori di dubio e viene guarendo, sì che no si dia di ciò dispiaciere. Arei auto charo che ttu avessi mandate alla madre di ser Lapo le 2 tinche che di' aresti mandate se vi fossono sute di belle: fa di farne chonperare alchuna volta, e mandaglene; e se tti pare di mandarle uno alberello d'ove passe, lo fa: parmi eserre tanto tenuto a ser Lapo, ch'io non crederei mai poterli fare tanto che non meritasse più. E bene è persona da tenerlo per amicho, e più l'un dì che l'altro mi piacie la sua chondizione. Monna Margherita, donna di Franciescho di Marcho, in Prato. 1393 Da Firenze, a dì xvij di marzo. Risposto.