Al nome di Dio, amen. Dì x d' ottobre 1388. Ieri, dì viiij di questo, per Giovanni Gienuardo ricievetti vostra lettera fa dì viij, et quanto per essa scrivete ò inteso. Per questa rispondo a quanto mi par bisogno. La lettera che dite che mandasti chon quelle di Baldo Ridolfi sotto una lettera di Baldassare Ebriachi noll'ò mai avuta, et ieri cerchai et feci cerchare per Baldassare, e mai non si potè trovare. Farò di trovallo e sapere che è della lettera. Vegho per vostra lettera che sete stato sollecito e churioso di quanto Bernardo vi scrisse da Vinegia sopr' a' fatti della sua fanciulla: di che vi ringratio quanto posso, e, a dirmela chon voi, a me non piacie che questa fanciulla si mariti fuor di qui, tanto bene le voglio, sì fatta fanciulla è. Ma pure, piaciendo al padre, ed ella dovessi star bene, o achonciarsi me' che qui, di tutto rimarrò per chontento. Facciale Iddio la gratia sua. Se Bernardo no fossi fuor di chasa sua e non avessi perduto lo stato suo, per buona fede che, considerato la parenza e la virtù della fanciulla, che non ci sarebbe persona sì orevole od auto che volontieri nolla togliessi. Ma che giova? la muneta del padre, cioè di Bernardo, non ci chorre e non ci si spende aguale. La fanciulla è bella e grande e chon bella charne e biancha adosso, sanza bisogniare alla charne sua o liscio o choncio nessuno, e, dirvela chon voi, ell'è entrata ne' xv anni. La madre della fanciulla fu figluola di Bindo Folchi, fratello charnale di Berto Folchi, ch' ebbe per moglie, Berto Folchi, monna Lisa figluola d' Ugholotto degli Agli vostro chonsorto. Chom' io vi dicho, ell' è bella e grande e chon bella charne, e da chomparire tra le belle. A la parte che dite, di quale mi chontentere' più, o di gentile huomo o di popolano, essendo di pari richezza; per me sarei chontento di quegli che da più fossi, e fossi huomo da sapersi reggiere e guardare il suo e avanzallo. A me piacerebbe un merchatante che fossi d'assai e valessi, però che sono quegli che sano guadagniare e salvare il loro e spendere. Ora Iddio, com'è detto, le faccia gratia. La lettera che mi mandasti sotto la mia a Lodovicho Marini glie la mandai al fondacho di subito, sì che siatene avisato. Per questa non v' è altro a dire. Sono aparecchiato a' vostri piaceri. per Salvestro di Matteo Velluti in Firenze, che vi saluta. Agnolo degli Agli in Pisa.