Al nome di Dio. A dì 6 di genaio 1409. Iscritovi, e mandata stamane per Nanni Cirioni, abastanza quanto era di bisongno; di poi questo dì, per una di Porta a Chorte, avemo la vostra, che furono II: rispondo apresso a quanto sarà di bisongno. Disevisi chome Lionardo tornò, e della venuta del Chardinale non potè sapere, e chome quando sarebe qui ce lo manderebe a dire; e chosì ci tiene di chontinovo in su la cholla e per anchora non ce l'à mandata a dire, né sapiamo di vero quando verrà, che ce ne sa male per rispetto di questa vitella, ché non voremo la spesa s'è fatta s'avessi a distribuire altrove. E già avamo data hordine, per non tenerla più di qui, chonpartirla ogi, chome il meglio ci pareva e di nostro honore, a la donna del podestà e di mesere Torello e a mesere Piero per parte di monna Margherita e al proposto, per quello modo ci pareva fosse horevole e bene a ser Amelio e a' frati e, chosì chome il meglio fose stato e per noi. E, dato questa hordine, ci fu uno di questi del Veschovo di Fregiù e domandamolo di questo chardinale, di ch'egli ci disse: "Credo ci sarà domane"; il perché di quella avamo diliberato ci siamo ratenuti e fatto vedere questa vitella chome può durare, di che il bechaio l'à cercha e di largho tiene insino a giovedì sarà miglore che ogi; il perché, se chostui venisse domane, la serberemo pure per fare quello è hordinato e, se pure non viene e altro non ci mandi a dire, ne pigleremo partito e tutto vi si dirà quello seghuiremo, ché questa ci è magore faticha e strugimento di questo aspetare d'ora inn ora che altro, e a me pare che chostì di nulla abiate a provedere, se altro non vi si dicie. Mesere Giovanni Genovardi non ci è tornato stasera: se verrà di qua, se gli farà quanto dite. Di vini e biada non è altro a dire, e simile d'ongn'altra chosa ci bisongnia, ché tutto è in punto che sta bene, pure che ci vengha, che mille anni ci pare. Il vino de' chanali si dà per Dio a chi n'à bisongnio, ed è meglio che se si ghuastassi. Iscrivendo a una hora di notte, è giunto mesere Giovanni Genovardi a l'abergho di Chanbio, e per lui la vostra di II versi; e subito andamo a lui chon due torchi per trarlo de l'abergho e che qui in chasa venissi chon tutta sua brighata a cena e 'bergho, e chavalli e tutto; e infine potemo bene dire e fare ch'egli di grazia e per Dio domandò lo lascassimo stare e che disposto era non si partire stasera da l'abergho e cho' lui non era bisongno queste salvaticheze e tante chose, ché noi non potemo fare se non quello volle, di che tornamo a chasa e presentamogli del vino biancho di Lucha e de' marzolini e di quegli apioni, che tutto ebe molto a grada, dicendo che se gl'è fatto tanta chortesia ch'egl'è senpre tenuto di fare e dire e che a' re ne farà bene buona relazione. Domatina si parte: ingengnerenci fargli fare cholazione prima Detto mesere Giovanni, dicie, sarà domane chol Chardinale dal Puoi e farà sapremo quando sarà sua venuta, ché charo l'aremo e vi si dirà. Puccio non v'abiamo mandato ogi, la chagione perché atendavamo pure potervi dire se nulla avamo da questo Chardinale, c'anche il tempo è suto pioventio e no' mi pareva bisongnio. Hora, perché non sapiamo il bisongno chostà avete di lui, abiamo diliberato mandarlo domatina chon le II bestie dicesti, e le finestre inpanate avete chieste, e II paia di ghaline: dite se più ne volete o altro. E, chome vi s'è detto, se altro non vi si dicie di questo Chardinale, per qua non fornite nulla, però che potrebe esere sopra starebe al venire e forse non venire. La scritta di Biagio di Beccho s'indugerà. De l'altre chose si farà quello si potrà. Da Grazino riebi s. 5 ch'egl'ebe e sono spesi. Le chose c'à mandate il Veschovo è una valigia di panni e tutto dì traghono e metono chome a loro piacie: lasciàne fare quello pare a loro. La bungnola di Granalosso abiamo veduta, credo si farà nuovo e arassi a migliore pregio; il figluolo ne domanda d. 12 de lo staio: vale d. 6. Saràcci la richordanza delle chose d'Avignone. Mesere Torello c'à richiesto il baietto che dicie forse domane venire chostà, a dì 7, la matina. Di poi mi sono diliberata retenere Puccio ogi, e mandarlo stasera o domatina cho' lle II bestie e vi si dirà se di nuovo aremo nulla del Chardinale e qui faremo saranno di quella chosa bisongna. Che Cristo vi ghuardi. Le finestre are' date ad Arghometo: no' le può rechare. monna Margherita, in Prato. Franciescho di Marcho, in Firenze. 1409 Da Prato, a dì 7 di genaio.