Al nome di Dio, a dì 1 di marzo 1395 A dì xxvij del passato ricevemo ij vostre lettere fate a dì xxvj di gennaio, a le quali rispondiamo a' bisongni. A ser Antonio di Giovanni da Prato, che sta chol Cardinale di Padova, abbiàno dato f. 5 e auto lettera di contento e seppogli molti buoni: per altra vi diremo quanto n'abbiate a dare a' nostri. Rimangnano avisati di panni di Maiolicha chome n'astettate: che Dio gli facci salvi. Potete fare ragone d'avegli a vendere voi, che ne faremo chome di nostro. Di panni che dite volete lavorare per qua, ci piace. Michele v'aviserà di tutto che voglono esserre lavorati molto bene, per altro modo no si lavora a Prato: i filati sottili e bene rovescati e buoni cholori e larghi, sì che fate di servirci per modo ne spacciamo assai, che questi di qua sono molto refatti di panni di Firenze. Nè altro per ora veggamo avervi a dire. Siamo a' vostri servigi. Cristo vi guardi. Per chostà, 47; Pisa, 49; Genova, s. 12 1/1. Michele di Iachopo e Bernardo di ser Domenicho, in Ghaeta Francescho di Marcho e Istoldo di Lorenzo, in Firenze 1395 Da Ghaeta, a dì 14 di marzo