Al nuome di Dio ame. Fata dì 4 di magio 1385. Ieri ricevetti vostra lettera vostra lettera [sic] per la via di Genova e chon essa quanto mandaste, a la vostra rispondo dove bixogna. I chonti da voy a me ebi bene e anchora nulla ò provisto per non essere in destro: chome io possa, il più tosto gli provedarò e faròvene risposta. Voy ditte che io vi resto a dare di contanti f. 90 s. 16 d. 4 a oro e dite che per bixogno li mi mandarete a paghare. Il dì medeximo ci presentò Crescino da Monti vostra lettera di paghamento che mi mandate a paghare in lui a l'usanza fiorini cento s. 8 a oro di che gli dissi li ponesse a mio conto e la vostra del chambio abiamo in chassa, aconcatelli a conto. Io mi maraviglio chome m'abiate mandato a paghare questi danari che troverete a ragione mi dovete dare e none io a voy. Le lane che voy compraste a la barata di fustani e arogieste tanti danari contanti se ne perdarà più di f. 300 e a punto lo vi dirò, auto che io abia da voy il chonto di pani 16 brescani che mandaste più tempo fa a Napolli e sono venduti. Non abiamo conto niuno, è dì assay si vendetono: piacavi di dircene conto e che a que' fatti si vegha fine e chossì facando s'inpara a suo danno! Dovrebe essere il termine di detti 16 panni perché fossoro venduti a 5 mexi e no ne venendo in più di f. 24 in Pissa chome ditte se ne fa mal chapitale di più di f. 5 la peza. Or la chosa arà una volta fine: piacavi che io abia mio dovere e altro non domando. Da Falduco di Lombardo e Antonio di Ghucio simille da voy sentiamo che da Barzalona vi sono rimessi f. 220 in voi medeximi in dì 6 di questo e voy ditte li ci rimetarete al termine. Di che vi dico che a l'auta di questa lettera li chambiate per Vinegia e mandatelli a ricevere a Mariano di Sozino di prexente però che là n'abiamo bixogno e no falli. Vegiamo che di nostro vi resta a vendere 4 panni di Mellano e 2 di Chomo e l'anvogllie venute atorno a' panni e 13 peze di bordi che in aterno non si vendaranno. Dite ne trovereste lane di San Matio di tuto e che ora fa buono chomprare lane che ce n'à buono merchato. Quanto qui à tante lane che se in due anni no se ne conducese qui sarebe assay e d'avanzo al poco si fa. E chi à qui lane dà tanti danari chome monta le lane e prende panni di lana a schavezacollo che Dio (sa) chome sono aconci alquanti merchatelli che chostà ànno portato panni, Idio li farà misericordia. Per venire a chapo di deti panni e bordi sono contento che a l'auta di questa lettera deti panni 6 e bordi e involie ne prendiate tante lane di San Matio buone e subito le fatte lavare e mandatelle a Grighuollo Chalzavacha a Cremona che ne faca mia vollontà. E 'l grosame ne fate una balla di per sé chome ora faceste. Intendete no arogiendo danari che no si facesse chome l'altra volta. Dite avete 1 balla di lana vi lascò Falduco e faretella lavare e mandaretella, sia con Dio. Il deto Falduco mi iscrive che n'avete 4 balle e che me ne tocha il terzo e ancha da Barzallona ve ne sarà mandato 8 balle che il terzo me ne tocha. La mia parte mi fate lavare e mandatella chome deto è. A Francescho di Marco nulla iscrivo per ora: fami bixogno pensare a rispondere a lui tanto quanto à fato a rispondere a me. Rimando il suo leghago in questa di fustani e pensomi che e sia servito iustamente tropo è presuntivo. Idio vi ghuardi. Bascano. À con questa una lettera a Firenze a Falduco di Lombardo e a Antonio di Ghuco, fate di mandalla per modo che l'abia. Domino Francescho di Marcho e chompagni, in Pissa.