Al nome di Dio. Fatta a dì 19 di settenbre 1392. Io v'ò iscritto in questi dì pasati più lettere e mandato lettere vano a Vignone e a Firenze e l'ultima fue a dì 16 che fue per Simone di Iachopo istette qui i pregione. E con ese 1 mazetto di lettere andavono a Vignone, preghovi le mandate per modo salvo. Iesera ricievetti vostre lettere e 1 da Lucha e 1 da Vignone e 3 lettere vano 1 a Brescia 1 a Cremona 1 a Parma: manderòlle per modo salvo e subito, altro no challe dire sopra ciò. Vegho Lucha volle tornare e Gienova qui l'aspetavo, arei auto charo ci fosse venuto. A dì 18 che fue ieri vi mandai a paghare fiorini duegiento a 'Ntonio e Uberto Chavalchati per canbo feci qui con Mano di serr Jachopo a 3 meno 1 otavo per 100: al tenpo gli paghate e ponete a chonto di nostri di Vingnone. Io vorei bene m'avesi rimeso quache danaro e sarebeci istato prò di f. 20 però noi abiamo paghato più di f. 9 per quegli di Firenze: bene fae 3 mesi e doverebono avere chostì rimesi a voi. Questo dì vi mando a paghare a usanza a Gianino di Binago fiorini cientoventicique a ragione di 3 1/2 per 100 n'ò ricceuti qui d'Alio di Binagho: al tenpo fate buono paghameto e ponete a chonto di nostri di Vingnone. Io v'ò iscritto voi mi diciate quello avete chostì di nostri di Vingnone perch'io debo di qui partire subito per andare a Firenze. Ora io vi mando a paghare in 2 lettere f. 325: se voi non avesi di nostri mandategli a paghare a Firenze a Stoldo però noi gli abiamo serviti più di 2 mesi di fiorini mille e poi dovete rischotere di nostre pelle. Per fretta no vi dicho più. Idio vi ghuardi. Tieri di Benci saluta di Melano. Franciescho di Marcho e Andera di Bonano e chonpagni, i Gienova.