Al nome di Dio. A dì 6 di diciebre 1393. Io v'ò scrito ne' dì pasati quanto è stato di bisognio, aretela auta e a me risposto. Io vi disi per altra che voi m'avisasi di chostàne s'io trovasi chompagnia per andare a Firenze ch'io ero dispacciato di quane. Di poi vegiendo ch'io non avevo risposte da voi sì à tolto uno fante che vene mecho insino a Bolognia e partomi domane, cho nome di Dio, che Dio ci mandi a salvamento s'è di suo piacciere. Io lascio quane a Basciano da Pescina 1 fardelo grande di pù chose i quale ò laciato che lo mandi chostàne pe primi mulatieri e ch'egli vi mandi a paghare le spese che vi farano suso e voi le metete a chonto di Domenicho di Chanbio o voi le mandate a paghare a Firenze, fate chome vi pare che sia i meglio e no falli. E quando avete i fardelo i mandate a Pisa pe primi liuti e non abia falo che sia mandato a Domenicho di Chanbio a Firenze. Io vi chonterà quine tute le chose che àne i deto fardello sì che potrete achonciare e paghare a Gienova a la reva quelo si pagha e no pù: 26 pele d'aniello adobate di Maiolicha chostano f. 13 s. 10; 6 pele di chamoccio grandi adobatte chostano f. 6 s. -; 2 dozzine di sproni bianchi da schudere chostano f. 2 s. -; 6 martelini d'acciaio da ferare chostano 6 paia di tanaglie da ferare per tutto f. 1 s. -; Altro no v'à drento in deta balla chostano tutto somma f. 22 s. 10 di primo. per lo vostro Giovanni di Domenicho di Chanbio, salute di Milano. Prieghovi quando vi vene nuna mia letera le mandiate a Firenze e no fali o da Milano o da Vinegia o da Vignione. Altro no dicho. Cristo vi quardi. Chon questa sarà 1 letera a Vignione a Franciescho di Marcho e chompagni. Franciescho di Marcho e Andrea di Bonano, in Gienova.