Al nome di Dio, amen. A dì 20 di novenbre 1395. L'utima vi scrissi a dì 12 e chon esse lettere d'amici e mandate a Pisa a' nostri ve le mandasero, aute l'arete, rispondete. E niuna vostra ò poi e di nuovo non è a dire. Detto vi s'è in altra de' f. 149 tratti a Pisa a' nostri per voi: aconcate a conto de le 3 balle di merce come vi s'è detto. Atendo Stoldo sia venuto a Pisa e se niente arà seghuito sopra lane per qui e detto: qui stanno a' pregi usati, se di nuovo faranno vi dirò. Come vi dissi ebi lettera da Barzalona e da Maiolicha e dice sopra certe merce per là e poi que' di Barzalona dichono niente fornischi insino non àno le balle 3 mandate e choxì farò e, se di nuovo diranno altro, seghuirò. Niente si manda anchora a Viglana. A Pineruolo s'è mandata a questi dì certa roba e se potranno pasare i muli la montangna si manderà de l'altra e penso in questi dì comincare a mandare, chol come di Dio e pocho per volta, tanto la chosa s'achonci che chosì non dè durarare. Farò sanz'altro dire per questa. Chanbi per Vinegia 4 1/4 in 1/2, Gienova altretanto per cento pegio. Cristo vi ghuardi per. Saràcci 1 a Domenico e 1 a Govani di Tucio, date. Tomaso di ser Giovani in Milano. Francescho di Marcho e Stoldo di Lorenzo, in Firenze.