Al nuomen di Dio, amen. Fatta a dì 11 di marzo 1400. In quisti dì passati ve scrisse mia lettera e per essa fece mentione chomo Tomaxe hera partito da qui per andare a Fiorenza e che aveva lassato qua li almandolle per vendere. Unde sapiatti che qua è 'rivatto grande sorte de armandolle di Polia che som asay più belle che no som quelle di Valenza in di Provenza. Sì che per quelle che som 'rivatte di queste non se trova se no lb. 6 s. 5 inperiali lo centinaio a bona moneta e, vedando che hora è la saxone de venderli, ne farò una fine al melio poterò. Volio che me remetiati f. 200 più tosto potite e ben li averebe mandato a pagare a voy costà ma Porino d'Alzate m'à ditto che valiano, da là qui, 5 per cento aventagio, unde lo chambio è megliore da là qui che non è da qui costà, e cò fatte più presto potite però che n'ò bisognio. Altra per questa no dicho. Idio vi ghuarda. Per Venegia 6 in 7, per costì 1 quisti pexo. Duchati s. 33 d. 9, fiorini s. 33, schuti s. 37. Cotono cove amano lb. 20, alfoa e came lb. 17. Fustani non à pregio però che no se fa nulla. Lanne àno pocho requesta però che qua n'è asay. Giovani da Pessano, saluti da Millano. Francescho di Marcho e Andrea di Bonanno chompagni, in Gienova. Propio.