Francesco, bench'io non vi scriva spesso, Iddio il vede ch'io sono tutto dì con voi; e volentieri m'affatico in ciò ch'io penso piacervi; e anche vi cheggio perdono s'io nol fo come io dovrei, che n'è cagione le faccende de' due Ispidali: l'uno vi sapete, l'altro è in casa, che non mi dà meno noia. Questo dico pertanto, che abbiate pazienza se d'ogni cosellina io non vi rispondo o non vi fo lettera. Appresso vi dirò brieve di quanto m'occorre di vostri fatti. Guido è stato in villa più di per ispassare l'affanno ha auto della donna, la quale or vede guarire. E però sono stato con alcuni de' Sei, suoi compagni alla Mercatanzia, non de' minori; e udito il caso vostro con Lodovico, consigliano vi si metta mano, e che ne gli faranno danno e vergogna. Io sono entrato con loro a mio parere con bello modo: perchè mi pare più brieve via, ch'altra, se gli troverò disposti: che se non gli troverò, l'altra via del piato non manca. Tornato Guido, ne piglierò partito, e a voi risponderò. De' vini cotti ho auti saggi, ma non è ancora quello ch'io astetto: ponete per fornito. E ho pensato che Rigale, vetturale da Mezzana, fia buono andar per esso; e insieme con lui il garzone vostro, con le bestie nostre; e andranno meglio, e farete più tosto. L'amico di Vieri ci è stato, e hogli parlato, e dice avea XII some di bianco che vi serbava; per modo che a niun altro l'arebbe dato. Egli è uomo dabbene, e agiato, e buono; e io il so, ch'ho fatto suo testamento. E in effetto, Domenico ne toe VI some, e voi l'altre sei. E aretele dell'edima che viene, che non lo può tenere. Pensai poterne avere due o tre barili: non voglio isconciare; e forse è il meglio, perchè ci ha pochi danari: e basta a me n'arete voi. Dicemi questo dal vino, che a vostro nome ha comperata una vigna 60 fiorini, che già ne volle dare fiorini 130, ch'è la cima del paese sopra tutti; che dice vi vuole dare quel vino mentre che vive ogn'anno; e vuole vostra amistade. Quel barile da riempiere le due botti non sarebbe ora perfetto: ma l'una s'empia affatto del vostro; l'altra, o s'empierà di quello di Vieri, o io vi procaccerò qualche cosa, o ottima o mezzana. A Santa Maria Nuova ho cerco: non ve n'ha, se non trebbiani tutti tramutati, che n'areste volentieri. El maestro è tornato di Valdirobbiana, solo per favellarmi; e ritorna lassù domane. E sanza manco l'arete costassù lunidì a otto dì. S'egli è quel che mi pare, adatto e umile e di poche parole, io vel raccomando: potretene fare come d'uno famiglio, o meglio. Salutate la commare nostra: la vostra sta bene. Ser Lapo, domenica XXVI novembre. Mai non ha auta risposta messer Torello da Lodovico; che n'ha maraviglia. Io penso che Dovico si fa beffe, che voi ne facciate mai nulla.