Francesco mio. Le cose praticammo presente Niccolò, ognora mi rinnuovano nella mente a esser vere più tosto che false; e voi sapete che le fortune innanzi vedute sogliono meno nuocere. E però vi conforto a far di que' pensieri; sì che se troppo invidiosamente fosse trattato alle gravezze, non abbiate a pensare ogni minima cosa. Da poi non vi vidi, ho veduto che de' più accorti di voi si provveggono per altrove. Or queste non sono cose da bandire, però che gran male sarebbe, avendo voi vostro dovere, ad abbandonare la patria vostra, che come a padre e madre le siete obbligato. Le prestanze si sollicitano forte; e già penso che al vostro uscio sia venuto chi ha scritto tutta vostra famiglia. Penso che Guido arà profetato il vostro bene quando ne parlò a voi e Stoldo e me nella sua segreta camera; cioè, di ritrarvi da tante cose, e recarvi a Vinegia, ec.. In pochi dì fia fatta una Settina per Gonfalone. Sarà buono ci siate allora; sì che a settina a settina si faccia per voi qualche operazione. A una a una si debbono fare, per l'ordine dato per lo Comune; e non tutte insieme, come già si fe. Io v'avviso di ciò ch'io so; e priegovi che di queste cose che dà il mondo, le sappiate valicare: chè il contrario faccendo, vi spezzarete il capo e l'anima. Siate contento di ciò che Dio permette, a similitudine di quel monaco, che mai non digiunava nè orava, ma operava quello che e' sapea: e perchè s'accordava d'ogni cosa col volere di Dio, fu santo. Voi avete pur a morire; e questo mi confessate. Or che arete fatto per disperarvi delle cose che dà il mondo? e' perdesene l'anima, quando s'affligge troppo contra quello che piace a Dio. So che pur volete vivere! e le frutte vi sono venute meno per poter dar bere a uno amico: però vi mando parecchi marroni passi. Tosto penso vedervi. Salutate la comare. Per la tolta di quel castello de' Senesi, pare che a Siena sia ito bando contra noi Fiorentini, e nostri terreni e bestiame, pregioni e cose, molto aspro; dove prima parea ci volessono trattare vicinevolemente. A Dio v'accomando; e noi aiuti. LAPO vostro. XIIII aprile.