Al nome di Dio. Adì VII di novenbre 1398. Elgl'è stato qui da noi uno chonpangno d' Jachopo di ser Zello orafo in quest'ora di 1/1 terza, e volea sapere l'ultimo prego della vostra perla, che per aventura avendola a prego che lgli piacesse la torebe. Or io penso che Domenicho sia da voi pienamente informato sopra cò, ma e' nonn è stato stamane qui al fondacho, e penso che sarà ito in villa, chè chosì disse ieri voleva ire; chome che, sendoci, l'avisarvene nonn è se non buono. Stoldo non so s'ello si s'è inpacato a chasa per lo tramutare delle masserizie; e però all'auta di questa avisate l'ultimo prego che nne volete, e dite se lla perla è chostì o se qui l'à Domenicho; e auta vostra risposta saremo da questo orafo e vedremo quello vorà dire, e, avendone vostro prego, ne faren fine, e faremo d'avere e' denari e aviserenvene. Altro non vi s'à a dire per ora. Di nuovo non c'è di niuna parte. Christo vi ghuardi. Francesco e Stoldo in Firenze. Francescho di Marcho propio [T. M.] in Prato. 1398. Da Firenze. Adì VIII di novembre.