Al nome di Dio. Facta a dì 14 d'ottobre 1384. Prieghovi che diate a quello garzone che sta mecho, cioè Niccholò, fiorini nove d'oro, sì chome gli promettesti, e faretemi grande servigio, però che glie le ò a dare per suo salario; e pe lla promessa vostra ne stetti a vostra fidanza, che egli gli avessi in chalendi ottobre, e chosì gli sono tenuto, sì chome è di patto da mme a llui. Scrivemi che ve gli à chiesti, e voi dite di volere che quell'altro che solea essere mecho, che volete che egli vengha in prima qua. A questo vi dicho, ch'io no llo posso sforzare più che egli si voglia, chè egli istà mecho a beneplacito ed èmmi tenuto assai; ma scrivemi che ha ischusa ligittima, sichè non può fare altro. Ma basta, ch'io ci sono che è il tutto. Non manchi il dare i danari a cholui, se nno sarà bisongnio venire io chostà a trovare modo di darglili. Altro non dicho per ora. Per lo vostro Tommaso del Mazza dipintore. Idio sia vostra guardia. Franciescho di Marcho da Prato alla piazza de' Tornaquinci. Da Prato. Dì XIIII.o d'ottobre 1384.