Al nome di Dio. Adì 13 d'otrobre 1404. Ricevi vostra letera a dì 12 d'otrobre per la quale m'avisate del vino ched io promisi quando fui chostà di trovavi. Sapiate ched io son stato chon solecitudine di vedere questi vini trebiani che sono nominati di qua, e che fanno buona ragiona da potene avene fidanza che regeranno quanto vorete serbare. Un vino v'ò tolto da uno ch'à nome Domenicho Ghiti, che si vendete di setrebre pasato, che fue di questo medesimo ch'io vi manderò, che fue tennuto il piue prefeto che si vendese di qua per l'ano pasato. Vole della soma a bbarili fiorentini lire cinque e soldi dieci il meno. E di quegli che scrivete da verno vi manderò un trebiano prefeto dolce chome sapa. Chostaravi quello medesimo che l'atro, inperò che n'ofrino pocha difachultà di serbagli; nodimeno questo da verno non ò fermo. Se no ched io n'ò veduti assai, ma una bote c'è, che tiene barili dodici ch'è prefeto, e vóne quel che vi dicho. Se volesi di meno pregio, ne potrete avene, che vi chosterà la soma lire quatro e mezo o in quel trono. Mandate per questo più tosto che potete, e mandate e' danari, chè n'à assai chiditori. Tiene la bote barili XII. Vrerane barili XI prefeto. Rispondete presto. Scristo vi salvi. Per lo vostro Arrigho di Nicholò dipintore. In Pecia fa' ddì 14 d'otrobre. Francescho di Marcho da Prato in Fiorenze. Da Pescia. Dì 15 d'ottobre 1404. R. dì 17 per 2 lettere.