%1 $247$#†@ Al nome d'Idio a dì #vij@ di giennaio #1385@. #[1]@ A dì p&(r&)imo di q&(u&)esto ebi #ij@ vostre lett&(ere&) fatte a dì #xiiij°@ di dicienbre, l'una chopia dell'altra, e dite che a dì #x@ e a dì #13@ m'avate scritto: niuna di q&(u&)este #2@ non ebi, a q&(u&)este ch'i' ò aute rispondo. #[2]@ Q&(u&)anto dite che, q&(u&)ando i ds© delle #1300@ salme di grano si sono ritratti, io soliciti Lionardo vi rimetta la parte vostra e che voi no&(n&) siate l'ultimo; di che vi dicho che chosì ne farò, chome di q&(u&)e' di Beninchasa e q&(u&)ella medesima sollecitudine. Ma il grano non è anchora venuto e non abiamo nuova la nave fosse anchora giunta a Sciaccha. Ma bene ci è uno che v'andò suso, ch'è tornato q&(u&)a: dicie la nave era a Trapani e che più volte s'era partita p&(er&) ire a Sciacha e p&(er&) chattivi tenpi era tornata adietro. Altro non abiamo; Idio la lasci andare e tornare tosto a salvamento. Chome giungnierà q&(u&)a, ne sarete subito avisati e chon sollecitudine se ne traran&(n&)o i ds© e a voi saran&(n&)o rimessi. #[3]@ Q&(u&)ella destriera si noleggiò p&(er&) la sichonda vendita p&(er&) anchora non è partita. Rengniano pigiori tenpi che mai rengniassono; più volte s'è partita e ongni volta è tornata adietro: non si può più che Idio volglia. Metteci mala ragione. Dovrebesi averne tratti ora i ds©. Di tutto sia lodato Idio. Q&(u&)a no&(n&) ristà di piovere né di tenpestare e a dì p&(r&)imo di q&(u&)esto, la mattina i&(n&) sulla terza, subitamente venne una sì grande schurità e tenebre che chome di buia notte fosse, e tutta q&(u&)esta terra si levò a gridare mis&(e&)richordia, chorrendo ccq&(u&)a e illà chome smemorati e l'uno no&(n&) vedea l'altro. Mai no&(n&) si vide sì grande schuritade: durò forse #1/8@ d'ora, poi si rischiarò l'aire che cci parve es&(er&)e risucitati. Molti dichono il sole schurò e molti dichono pure furono nuvoli e chi dicie fu miracholo d'Idio. Se il sole fosse schurato chostà arete auto il simile; ma ssia che ssi volglia, q&(u&)a s'ebe grandissime paure. Idio sia lodato. $248$#[4]@ Altro p&(er&) vostra lett&(era&) non dite bisongni rispond[ere] e nnoi no&(n&) vegiamo avervi altro a dire. Q&(u&)a si fa pocho di nulla chosa, ma pure la giente spera che Monsingniore lo re Charlo abia preso la chor&Ko&kna d'Ungheria, ché subito poi raq&(u&)isterà tutto q&(u&)esto rengnio e ghastigherà ongni suo nimicho e potrassi usare p&(er&) tutto sichurame&(n&)te: e veramente speriamo. Mai no&(n&) ci fu sì buono es&(er&)e chome sarà; allora Idio il faccia tosto. #[5]@ Monsingniore lo re Charlo scrive q&(u&)a alla reina e al chonsilglio chom'egli è presso a Buda a tre giornate e che q&(u&)e' di Buda no&(n&) aspettano se none vi sia giunto, ché mille an&(n&)i lor pare. E più manda Mo&(n&)singniore una lett&(era&) di mano di Nan&(n&)i Boscholi la q&(u&)ale il detto Nan&(n&)i scrive al re, la q&(u&)ale l'avisa che tutti i suoi nimici si sono fugiti di Buda e cho&(n&)ta chi e chome e dicie molte chose in favore del re, e ll'efetto si è che solecita la sua venuta avisandolo che niuno chontasto gli sarà fatto. E chosì scrive molte chose, ma q&(u&)est'è l'efetto. #[6]@ Voi dite ch'io vi mandi la risposta dell&Ke&k lett&(ere&) mandate a Lionardo i&(n&) q&(u&)esta. Ògliele chiesta: dicie la vuole mandare cholle sue, sì che chostà l'arete da Angniolo. #[7]@ Siate cierto, Franciescho, che di vostri fatti, p&(er&) amore dell'amistà avete chon Beninchasa e anchora p&(er&) vostro amore, farei chome fossono di miei maestri. Q&(u&)esto dicho p&(er&) lo fatto di rimettervi la parte vostra di ds© del grano. Io ne farò q&(u&)anto potrò, ma Lionardo è giovane d'assai e male volentieri vuole altri gli entri i&(n&)nanzi o ramentigli più ch'egli poria. Egli, sono cierto, il farà; no&(n&)dimeno achonciamente gliele ramenterò e, giusta mia possa, arete la vostra parte q&(u&)ando gli altri. #[8]@ Altro p&(er&) q&(u&)esta no&(n&) dicho. Idio vi guardi. P&(er&) chostà #50@ #1/1@, Pisa #51@ #1/4@, Gienova s© #v@. P&(er&) Lorenzo Moschi i&(n&) Napoli al vostro piaciere.