la quale ò veduto come avete recevuto mie letere, e, respondando a questa
vostra ultima letera e a no volervi più tenere in parole, ve scripvo in questo
modo, che è verità che lo
stato facto uno grande lamentare da homini chi voihono ben vivere e no
s'è fata ni se puote ancora ben fare. E, brevementi, li
sono stati inseme, e àno parlato de dare buono stato, e, innanti che resti,
de morire tuti contra con queli chi vorano dire lo contrario. E forono da
sesanta, li quai se trovarono in una
deliberasseno come voler fara che la
e justixia se potesse fare. E, facto questo, vegnono a lo
serebono tropo lunghe a lo scripvere; a li quai fu reposto che andasseno
apreso e che monto era loro de piaxere e de contentamento segnando le
ovre le lor parole. Unde questi octo electi ordinarono
dì X di
tuti li
cauno de eli in lor compagnia, fossono ne lo
la
electi volevano dire. E sono questi octo quatro
E così fo come era ordinato, e mie me retrovai a lo dicto
persone secento e più, e vegne a quelo
E esendo in
le parole, le quae ordinate erono a dire. E questo fo in concluxione, che
volevano
ma digo in tuto quatro), doi
tuti l'avanzo de le arte de seguirli e esse con eli inseme, senpre che
bisognasse, a dare auxilio, consiiho, forza e favore a
e a lo
de far fare raxone et justixia cossì de lo magiore come de lo minore, e monte
autre cosse. Unde fo deliberato che li
fossono inseme con li loro
fare. E così se fexe, e poghi trovarono male deposti; unde questi sono andati
apresso a seguire il fato. Non àno ancora
balia da lo
monto ne sono remaxi invaghiti certa mala generacione, niente di meno pur
ghe n'è stato di queli chi se sono inchinati e de
No so dentro come se sia, tanto vego che questi se sono movuti a buono
fine vegando la
compirano la loro intencione, perzò che quelo che tratano eli, tratano a buono
fine e a honore de
piceni, e de' gentilomini. e de populo, et de'
grande como su lo picèn, perzò che de la
fara una spironca, latronie, et za li sbanditi intravano per la
più inseme la note. E pertanto ogni uno se crede, che le cosse prenderano
buono termine, possando questi fare; e no possando fare, sarà tra loro tanti
guai et triboli, che fie imposibile secondo il comune parlare. È vero che
domane a die XV credo serà menati doi a le forche de questi malifatori. Unde,
in concluxione, se io fosse in vostro, credo e' me farei lo segno de la sancta
croxe e meteremi a venire. La
fossi ben
et ve partisse per buono tempo e no per cativo. Ò visto come avete dato la mia
letera: responderanome se vorano.
Facta in
a die XV, e, se fossono iti de fuori, serebono stati strapati da li sbanditi e
autra gente. Me ve diedi reposta al facto de lo
digo che jà era stato provisto e mandato per un autro.