voi che dite de provedermi e che io no perderò il tempo. No voiho più dire su
questo facto,
questa
me parea che voi avessi raxone secundo il dito de lo dicto
quando a lui per voi fosse mosso la
asapere, azò che no ve fosse aquistato raxone alcunna adosso senza raxone o
sia contra raxone. E pertanto sempre che li
per voi
fare niuno torto. No v'è ancora mosso
pognamo fine.
A l'autra parte che dite de vostra infirmità, certo ne sono monto male contento
che voi abiate avuto niuno male ni niuna graveza, ma, come voi s
de carne è, male aspeta, idest no po' essere l'uomo sempre s
imfirmo. Sono de le fructe e de li beni et de li mali che lo Seg
soi amixi, azò che li homini de loro propii se arecordino.
A l'autra parte che dite de la novità qui in
die XXI de
l'arete et vederete como passarono le cosse; e no ve miravegiate de
come voi vederete o avete veduto ov'è scripto de mia infirmità e de lo
De lo otragio a mie facto foe sentito per uno mio amico a lo quale autra fiata
avea recetato suo
puossomo de fuori da la
voluto meritare de lo bono servixo facto per mie al
che coloro li quali erano con quelo che male me volea, seando mie in
infermo, sono a mie venuti a demandarme perdono, e lo prencipale no à ardito
a prendere i recato che uno
a questi jorni elo à menato
perdono; unde, per virtue et per forza de l'am
a buono fine. E egi non avea raxone,
in tuto avea
cinquantadoi.
pentire.
A l'autra parte de lo vostro venire in
tera è venuto monti luchexi, pisani e ancora fiorentini. Quelo che possa
intrevenire no lo so, ma pur credo che a' forestieri no fie facto despiaxere, ma,
quanto io, me credo che le cosse de la nostra
de bene in meiho per autre fexi, idest per lo contrario; e se no vego autro
como vego, e' tengo openione che sia biastemata da Dio, unde, concludendo,
no ve so ben consigiare al presente de venire.
A questo jorno de ogi è venuto nove che uno
tra li autri
l'autra de
ànole menate in
cinquanta milia. Questo dico, che la biastema de Dio è chiaramenti
fuori de ogni
che aumerissa
ingresimento de loro male opere et, pro pietade, e che li reduga in seno e in
bontade, azò che Dio a loro perdoni e meta in buono et tranquilo stato questa
nostra
Per
MCCCC, die IIII