Recevei tree vostre letere, e a la prima rescripsi et respuossi a compimento,
e penso che la dicta reposta fosse facta a die 25 o sia 27 di
Meraviihome no l'abiate auta, perchè io la diedi a
de
autre cosse ve scripsi, come a' fati vostri che avevate a fare
autro vostro facto et servixo. Penso debiate avere auto la dicta letera. La
secunda letera ebi a die XII de questo
terza ò auto a die XVIIII, facta in
dico che voi a mie no potreste inponere ni comandare cossa che a mie fosse
per voi possibile a fare che io no fecesse, perchè voi lo meritate, e
Le
crede. Penso che sapiate, et per autro scripto ve sarae, che
autri luoghi a
vostri
Il
vengano di qua da
n'abiamo grande bissogno. A lo fato de la moria, ène ito la
ne vae
autri mali. Penso che sia che qui è stato, e ancora sì è, grandissimo freydo.
Idio, il quale à la possanza, remedie a queste cosse, se elo è in so piaxere.
Autro a lo presente no abiamo a dire. Noi per la grazia de Dio siamo tuti sani.
Non ò per ancora fato venire doi mei
de
Christe aora et senpre vi guarde voi, a cui ben volete, de ogni reo male,
et grazia a voi et a noi faza a l'anima e a lo corpo nostro.
Per