Al nome di Dio, a dì xviiij d'aprile 1400
A dì 12 di questo, per la via di Roma, per le mani de' nostri, vi scrivemo la prima e
l'ultima nostra; poi abiamo una vostra per la nave di Brunighieri, fatta a dì xxviij del
pasato e in questa vi rispondiamo. Rispondete.
La nave di Brunighieri gunse ieri qui salva: grazia n'abia Idio! E suso vi sono le due
balle di pani di peze xvj di Maiolicha ci mandono i vostri di là per li vostri di Gienova e
'l primo dì da ccò provedremo d'averle e del nolo li contenteremo secondo pagherano
gli altri e di ditti pani fumo avisati più fa, da' vostri di Gienova e farenne quanto scritto
e' ci àno, e loro e voi aviseremo.
Dite per questa nave d'in Brunighieri ci venghono qua pani di costì e di Maiolicha e
di Pirpingnano, ma no molti. E sì siamo avisati di quelli ci portò la in Pogiadas. E più
giorni fa, come avisati v'abiamo, gunse qui salva e tutto discharichò, acietto lo sale à
portato a Castelo a Mare e discharicho arà qui tornerà e andrè in Calavria per levare
alquanto vino per costà: direnvi che seguirà.
De' pani venutoci per la in Pogadas non se n'è spaccato per anchora nessuno perché
ci si fa pocho per tutto, e qui e a Napoli e per lo paese è moría grande, il perché niente
ci à richiesta, pure si verrano smaltendo tra per la fiera di settenbre s'atende e in questo
mezo, e direnvi che seguirà di loro pregi e i pani voglono essere per qua, v'aviseremo
per altra a pieno e forse per questa se fia tenpo. Rispondete.
Pregi di più cose di costà e sì delle cose se ne chavano, da voi siamo avisati e vegiendo
da fare alchuno hutile d'alchuna cosa ve ne chiederemo, sicché teneteci pur bene avisati
di tutto che non può che giovare e di qua vi faremo in simile. E per questa vi pensiamo
dire pregi di più cose, se no sì 'l faremo per altra e sarete avisati.
Diteci che spesa ànno tutte cose, sì di doghana o voglan dire ghabella, e altre avarie
insino chariche e se si pagha più d'una cosa che d'un'altra. Rispondete.
La spesa à la roba qui quando si vende, ve ne aviseremo, cioè tutte cose, salvo da ferro
e sale e pece in fuori altre mercatantie, il venditore pagha 4 per cento e di senseria 1/3 per
cento, e chi conprasse pagha 3 per cento no chavando fuori; e nonn esendo fondachata lo
roba si pagha 5 1/1 per cento. E perché siate bene avisati, ongni roba qua si vende, o a
Napoli o in questo rengno, si pagha una ghabela che si chiama il fondacho, che esendo
una volta venduta la roba e ditto fondacho fosse paghato, non si pagha più a rivendere e
riconprare 100 volte; ma ongni volta si vende e riconpra, si pagha 3 per cento; e mettendo
qui roba e no volendola vendere qui e vendella ne rengno, non si pagha a cavarla di qui
più che uno per cento; e volendola mandare a Roma o in altra parte fuori de rengno, si
pagha il fondacho 2 1/1 per cento e uno a l'entrare, che sono 3 1/1; e a roba si mandi di
qua a Roma, pagha uno per cento più che in altre parte. Siate avisati.
Holio si pagha a charate di qua con ghabela e misuratura e senseria xj per cento; ma
in più delle volte si conpra inspaccato a tanto la botte. Ferro non s'usa vendere ad altri
che a' doghanieri e simile lo sale, e chi ciene mette conviene s'acordi co lloro del pregio.
Pece, a cavare di qua, si pagha tt. 2 per cantaro e più uno per cento e chi ci mette e
vende pagha secondo l'altra roba.
A Maiolicha, dite, ancho s'è messa una nave di botti 500 per qua e per Napoli charicha
di sale e leverà quella roba altro trovasse per qua. E simile, dite, la nave di Filipo Quaratesi
charicha di sale a Ievizi per qua e portarè simile altra roba se troverrà: che sia con Dio.
Faccile Idio salve.
Dite per quela charicherà a Maiolicha, aremo ancho qualche balla di pani de' vostri
di Gienova: che sia in buonora! mandili Idio salvi. Avuti li aremo, ne faremo quanto da'
vostri di Gienova ci fia scritto.
Noi non tengnamo per ancora a Napoli, ma come moría fosse restata v'andremo e
sarete avisati. Di cose per mettere là, non fate conto insino la moría si cessi perché la
giente non v'è, e per la moria niente vi si fa. Conviene prima qui facci la roba capo e poi
si manda a pocho per volta là come à richiesta. Siate avisati.
Volete v'avisiamo pregio di meleghete e dite, costà, sarebe per lb. 42 cantaro, ch'è
lib. 104 e 3 cantari fanno una charicha, che vi diciamo qui àno pocho spacco; ragionate
carlini 4 1/1 in 4 lib., che viene il cento duc. 50 in circha, che non ci vegiamo hutile.
Volgi.
Voi dite se a Valenza ci schade alchuna cosa comettiamo a' vostri che saremo bene
serviti e diteci il nome che no lo intendiamo bene: di nuovo ci dite come dice la
conpangnia. Rispondete. A Maiolicha, dite, dice Francescho da Prato e Cristofano di Bartolomeo:
che sia con Dio.
Zaferano di costà non sono per qua da fare utile perché cien'è assai di Bruzi', cioè di
Sermona e de L'Aquila, a buoni pregi. Ragionate d'orta ci varria, qua, tt. 10 lib.;
berlinghieri, tt. 8; merchadieri a la venante; e lib. una di questa è come una di Gienova.
Da Valenza, dite, si trae molte cose, e sì cci avisate i pregi di là, cioè dite: riso, s. 41;
anici, s. 105; comino, s. 85; mandorle, lb. 7 1/1 la charicha, che la charicha, dite, è 3
quintali; e dite se di qua avessono spacco, che vi diciamo di sì.
E pertanto a l'avuta di questa siamo contenti ci facciate conprare a' vostri di Valenza,
per noi, insino a chariche sei di comino di là, che sia bello e netto e grosso per insino al
pregio ci dite vi vale là, cioè s. 85 caricha, spaccato; e ancho per piccola cosa più, no
resti, a danari o al tenpo, come a loro meglo pare; e simile insino ad altrettante mandorle
per insino a lb. 7 1/1 charicha che siano dolci e salde: intendete mandorle rotte nette
di gusci; e ancho da cariche 4 in circha d'anici che siano ben netti e grossi, e di tutto ci
vantagino lo più possono. E i danari loro bisognase per noi, traghino da' nostri di Firenze
o di Roma che saranno bene paghati, o da' vostri di Gienova. E dite cose non
voglamo ci conperemo se no vi fosse il passagio per qua di nave o altro buo passagio e
tutto mandino qua a nnoi; ma pensiamo, a l'avuta di questa, si dovrano trovare a la
ricolta del nuovo, il perché pensiamo n'arano miglore danaro e miglore roba, sì che
scrivete loro ci vantagino quanto più possono e noi di tutto avisino. Rispondete. E non
esendovi pasagio che no le ci potese levare, no le conprino.
A l'amicho vostro ci arechò le vostre lettere, li siamo proferti per vostro amore e di
quelo sapremo, lo cosingleremo di quello buono sapremo. E de' suoi danari ci à lascati
qui, li abiamo fatto lettera a Roma per modo è bene contento.
Di monete e di pesi di qua volete aviso, e così faremo. Prima qui si vende a libra e a
cientinaio e a cantaro. La libra di qui è a punto quanto quella di Gienova e libre 111
fano uno cientinaio e il cientinaio è ruotoli 40, che ongni ruotolo è once 33 1/3 e uno
cantaro è ruotola 100, cioè cientinaia 2 1/1; e fate conto uno cientinaio di questo torna
in Gienova lib. 110 e in Firenze lib. 106.
La moneta si spende qui, si sono carlini, cioè giglati, che si pesano e 60 carlini si
fano once una e a once si fano tutti i paghamenti. E ragionate il ducato ci vale quando
carlini 9 1/1 e quando dieci. E perché siate bene avisati uno carlino si ragiona grani x, e
2 carlini si ragionano uno tarì, e uno tarì si ragiona grani xx, e xxx tarì fano una onca; e
a questo modo si fano in paghamenti a once e a ttarì e a grani.
Canbi vaglono ora per Firenze carlini 44, qui, per f. 5 in Firenze, e per Roma, carlini
47 per duc. 5 romani in Roma; e per Gienova, lire 8 s. 14 di gienovini; in Gienova per
once una di karlini, qui; per altre parti non ci si canbia perché non c'è facitori, pure a le
volte ci si canbia quando ci fosse a bisongno; ma per questi luoghi si canbia il forte e
ora, al presente, ci è charestia di danari e ongni dì per essere e per durare buon pezo:
direnvi che farano.
Noi vorremo ci avisassi il peso a punto di costì e di Maiolicha e di Valenza quanto
torna in Gienova o in Firenze o in Pisa, e simile la libra di costà quant'è in Gienova.
Rispondete.
Traemovi per nostro conto, insino a dì xij di questo, a Piero di Spla, lb. 62 s. 9 d. 2 di
raonesi per la valuta da Piero Peruglo e Bernardo Coliella, e abiàne fatto insino a 1/4
lettera: paghateli come per quela del canbio si contiene e a nostro conto costì ponete e
ritraete da' nostri di Firenze nonn avendolivi essi rimessi: così fate. Rispondete.
Holio costerebe, qua, la botte spaccata, on. 3 in circha in on. 3 tt. 5, e secondo
sentiamo di costà n'à manchamento e pertanto, pensiamo, se ne farebe utile; ed essendone
stati avisati di costà di suo pregio, ve ne aremo mandato per la in Pogadas o per
quella d'in Brunighieri, e pur così, a tutta ventura, potrà essere ve ne manderemo alquanto,
e saretene avisati. Diteci come costà vale e quanto esce la botte e a che misura
si vende, e quanto à di spesa. Rispondete.
Voi dite ciera costerebe lb. 28 charicha, che vi diciamo, posendola avere al pregio
dite spaccati, siamo contenti ciene conpriate insino a chariche 8 in circha, cioè chariche
otto in circha e a noi qua la mandate per passagio di nave; e nonn esendovi il passagio
che la ci potesi mandare presta, no la togliete. Esendovi il pasagio siamo contenti la
piglate e mandiatelaci qua prestamente; e i danari vi bisongnano traete a' nostri di
Firenze o a Gienova, a' vostri, che li traghino a' nostri di Firenze.
La cera vi diciamo ci mandate, non voglamo ora la ci mandiate perché abiamo vista,
questa à rechata questa d'in Brunighieri, esere qui basata di pregio e ancho per quela di
costà s'atende, sicché nonne mandate se di nuovo no lo vi diciessimo.
Pregi di più cose vi diremo in questa. Prima, pani di costà, di Barzalona, on. 2 la
peza e ànoci chattiva richiesta; di Valenza, in simile, vaglono on. una tt. 23 la peza; di
Maiolicha, on. 2 tt. 5 la peza, in on. 2 in on. 2 tt. 10, secondo sono. E' colori voglono
essere questi di ciaschuno per balla: 3 azurri, uno cilestrino, 2 vermigli, uno verde bruno,
uno paonaza pieno, ciò romanescho, una nera, uno biancho.
Pirpingnani secondo sono, da on. 2 tt. 10 insino a on. 3 e ancho per insino a on. 3 tt.
20, secondo la bontà e voglono essere in simili colori; saie di Pirpingnano pilosi, on. 3
tt. 10 peza in on. 4, esendo buoni.
Ciera barberescha e spangnuola, on. una tt. 25 il cientinaio di 40 ruotoli e potrà
essere varrà mancho, ma questo pregio se ne arebe ora; risi, tt. 12 in 14 cantaro; anici, tt.
20 in 24; chomino, tt. 18 in 20 cantaro; mandorle di Valenza, buone, tt. 40 in circha.
Se d'alchuna cosa vedete da fare profitto, seguite quanto a voi pare.
Tenuta a dì 26 d'aprile; poi non c'è vostra e di nuovo v'abiamo pocho a dire. Rispondete.
Avemo dipoi e' pani, bale 2 di Maiolicha, ci mandorono i vostri di Maiolicha per li
vostri di Gienova e paghato abiamo di nolo carlini 5 per panno; così ànno paghati gli
altri. Siatene avisati.
Quello vi sarà comesso sarà per mano di me, Attaviano di Giovani, fratello di Giuliano,
al quale date conpimento di tutto per sua mano insino altro vi diciamo: così fate.
Rispondete.
E altro per questa non vi abiamo a dire. Siamo a' vostri piaceri.
Angnolo e Giuliano e conp., in Ghaeta. Cristo vi guardi.
Francescho di Marcho da Prato e conp., in Barzalona
1400 Da Ghaeta, dì 3 di giugnio
Risposto