A questi dì v'ò scritto quant'è suto di bisongno, aute
l'arete. E ieri per da
Per essa dite brieve e la chagione vegio per avere voi
difetto, di che mi dispiace. Penso di poi sarete rimaxo
libero e sì piacia a Dio, atendolo da voi.
A
per contenti: fate pure a vostro dextro che si danno bene
pocho inpaccio di scrivere ora.
Per altre v'ò detto la chagone perché
male del
perché non sa che si voglia, che Dio li presti de la sua
grazia.
I
al presente perché
e qui non v'è chi vi sapia atendere. Chonveràcci atendere
torni, che Dio il mandi e toxto, a cciò se ne vegha un fine.
Ora siamo in punto chosì fossono elino: quando fare se ne
potrà nula, per me non mancherà n'è manchato.
Le
v'è di faticha, non se ne piuò altro per questa volta, direte
quelo volete facci.
Tutte le
moncaschi ànno mal
se ne
12 e 8, sichondo che mè si può.
viene più chara non suole: vedrò fare il mè si potrà e voi
aviserò.
Simile
cento a
posso dire altro. Ora tosto dovrà venire omai e venuto
vedremo insieme se fare se ne potrà niente e voi di tutto
aviserò.
Né altro vi dicho per ora. Cristo vi guardi per
in