Di poi ch'ebi scritto quest'altra lettera, per da
vostra de dì 16 e, visto quanto dite, rispondo.
Prima vegio quanto dite sopra la
medesimo dì, l'ànno ricevuta e che a tenpo no vi fu la potesono mandare per
Apresso vo' dite in questo fatto ò forte fallato e per modo che mi se ne viene
riprensione. Contr'a voi non potre' dire e tuttavia, ch'i' avessi fallato e
fosse per mio difetto, merito bene riprensione ed eziandio se
udite me ora: i' ebi questa
E sì ò più lettere da voi dove m'avisate di detta
Apresso ò vostre lettere dove rispondete a mie mandatovi dove sete avisati che
per
15 dì vedendo da potere mandare per modo siquro e in ciò abi buonna diligenzia
perché
Tenemo detta
avemmo
tema di
vi si mandò
ubidire la lettera vostra ch'era il tenpo di 15 dì, diliberai rimandalla a
e anchora, se prima si fosse partito il
tenpo vi fosse poché di qua vedemmo non potere mandare e per lo medesimo
fatto se non il dovere: esendo il contradio sarè per non sapere più.
quelo n'è per ora e, avendo tanta
potrè prendere una
E per quelo sentiano andrè siquro e po' arebe ghuardia della
'n 3
qui a
per
che per là mandassimo, vedremo
Come vi s'è detto, i' ò
E sì abiamo poi auto questo dì,
da
queste 9
mandare parte della loro
secondo domanderano e per aventura in questo mezo questo chamino di
potrebe achoncare come che nne dubitiamo: ora a quelo abiamo a fare provederemo
per modo basterà.
La vostra
o per
mandate i' seguirò quanto direte. E avendosi a mandare per
non si manderà
volessi si manderebe, e con
mandandosi per là e
Le
mancha per chonpiere 1
queste, quando arò mandate, ve ne dirò
mandare i niuna parte s'altro nonn ò da voi sì che scrivete or voi quanto se n'è
a fare.
Avisati v'ò per altre di
come bisongna. E resto indugerò in più si potrà a tralli: somi trovato a questa
volta sì povero di
Secondo lettera ò da
l'uscire 1 1
E di qui a
cento a l'uscire.
Delle
per farvi fine e asai potrebono dire
che sia domandata, non so chi ssi possa
debo.
Sopr'a'
in altra.
soliciterò bene chome farà bisongno e insieme ci troveremo quando sarà tenpo e
voi di quanto faremo aviseremo e sanza fallo
La
domandate che vuole eserr
bene. E quando i' vi risposi del
che dite sia a 1
«Che sia tanto bene lavorato quanto fare si può», e in quelo «tanto» è ssì
apichato insieme che si può mal dicernere se dice «tanto» o se dice «
Ma per vostre lettere aute poi, apresso vegio bene che volete e fonne fare 2 che
vi manderò l'uno e sarà bello e tenperato dolcie inanzi che nno.
Sopra
Vegio quanto dite sopra
una sorta, sia con Dio. Vorebono eserr
Qui n'ò 400 che sono di
bene di cholore, coè 150
alchuna
Or qui non so s'al
e, come che c'abi
Di
Né altro per questa vi dicho.
L'altra lettera che vi dicho avevo scritto sì v'ò mandata per
questa vi mando per
Tenuta insino dì 5 e poi per da
da voi e che risposi, l'altra de dì 22 e per tutte vego quanto dite. Risposta no
ne achade per lo dire vi fo in questa.
Se potrò in questa vi manderò 1 pocho di
simile un pocho di
Quanto sopra la
a
a
tanto ci sarà la vostra perché vada insieme e manderò una
D'
e di continovo aviserò che seguirà.
Apresso dite le 2
cho l'altra
Sopra
rispondete.
in