di molto affanno del dì, ricevetti lettera, da voi; la quale
mi diè piacere alla mensa. E se monna
poco del reo, non dicesse ch'io lusingasse, ben vi direi una
verità; cioè, ch'io ho troppo diletto delle lettere di vostra
mano; perchè mi pare esser con voi a faccia, o vedervi
scrivere e diportare meco: intanto che quasi ho per male
quando la
pure io ho un conforto, che la detta donna non sa leggere,
ch'almeno non ha questo diletto, ch'ella vegga i nostri
ispassi. Ella mi fa venir voglia di sostenere que' buoni
ragionamenti, ec
dire. Ella dice vero: e così feciono i santi; ma i peccatori,
c'hanno un poco di buona volontà, non vogliono operare, ma
hanno diletto del dire. Iddio ci
ec
La lettera vostra puosi in mano a
sanza dirgli nulla, essa lettera ve gli raccomandò. Ove
diceste che Calcabrino m'aspettava, s'egli mancasse; voi
siete male informato della grazia di Dio:
vuole. Bene sono utili l'oneste compagnie.
si fa l'
Venitene qua solo, sanza la donna. Poi per lei andremo, o
manderemo, a bell'agio.
Tanto ho cerco, che ho trovato un bello scrittore, buona
persona e fedele, fuor delle
libro vostro. E uno ve n'ho
sue Epistole volgari, di grande effetto. Il qual
molto lodato, perchè l'ha già studiato. Iddio v'aiuti e vi
consigli.
A monna
esser un gran
ho alla vostra
piacevol malia.
Troppo fate di mia
l'altre cose, ec