mia che vi pregava raccomandaste
risposta da voi a me cade: che per Dio vi priego le sappiate risegare, per
non torvi la vita innanzi al tempo. Io cognosco più vantaggio ora, ch'io
non solea, in sapermi tenere la persona sana; meglio che, con molto
fare, volella infermare innanzi al tempo. Non vorrebbe mai posare il sole
al monte, che fuor non fosse ito: e se pur non potete andar fuori,
pigliare, anzi al
però al sudore; se doveste avere uno
colpi, o saglire presto parecchie volte una
non ha alcuno aiuto dalla natura; se non come la brascia, che se non è
sollicitata si spegne: così fa il
su, per non esercitare la persona. E dopo la
viene stare anzi andiate a dormire; sì che 'l
credetemi, questi
argomenti: tuttavia, con pigliare cose leggieri a patire, e che vi diano il
benificio del ventre. E farebbevi assai aiuto bere ogni volta, un quarto
d'ora prima che 'l
salvo
a fatica ho licenza da lei dire uno paternostro. Ingegnianci star sani, e
ringraziare Iddio; non pur delle ricchezze, nè de' beni temporali, chè
credo che Iddio di tali ringraziamenti fa poco conto; ma ringraziallo
quando ci dà uno buono pensieri di fare una virtù o una sua volontà, o
dacci una spirazione d'amar più lui e di lui più pensare e dell'altra vita,
che d'altra cosa
umili e divoti ringraziamenti; e di questo si dee porre il cuore alla
messa, alla camera; e spesso, andando per via, levar gli occhi in alti. Sì
che se poi viene la
diciamo: Eccomi, buono Dio; a tua posta sono!
A questi dì ho pensato ch'io arei voglia di vedervi (Iddio voglia sia
tosto), per fare con voi una divota compagnia d'uno
mettiate una parte di
farne ogn'
a cui gli daremo ci sia dalla misericordia di Dio serbato qualche luogo. Io
sono disposto a far ciò, ch'io farò mai, per vostro consiglio; perchè
l'amore farà che sarà sempre buono. Iddio ce n'aiuti.
A
dogliate, che essendo voi in cui, fra gli altri,
suoi lasci, mai non avete auto a mente ricordargliele che gli faccia con
molta sollicitudine: e
ed è pur tracutato. E il minore pensieri che abbiano que'
questo. Vedete per cui
amò troppo coloro che di lui non si curano. Via mondo bestiale! è pazzo
chi ti dà tanta fede! O morti passati, amici, vicini e
moria, che avete fatto, se non avete amato Iddio, e autolo spesso in
memoria, avendo da lui auti tanti benificii? Rispondano, se possono; e
che rimedio hanno?
Troppo m'avete contento di questo
pare, divoto, usante a
iscambio d'
s'io avesse in Dio la ferma speranza che già scritto m'avete.
Del
volemo, e non altrimenti, v'avvisarà
vi guardi.
che non vorrei mal pensier v'entrasse, che credeste ricordasse me; che
nol penso. Io lo terrò in
ne farò, salvo XV dì una volta per medicina.
De! fate dire a