mio merito quanto la vostra carità volentieri si stende in ne' miei benifici: e
questo è solo per grazia di Dio, e non per alcuno merito, ma per vostra buona
natura caritativa e piena d'amore beneficiente. Naturale cosa è, che le cose che
in questa vita sono create, truovino le cose che ella natura ha congiunte.
Sempre ho inteso dagli antichi uomini della misera terra ond'io nacqui, che
infra quelli della vostra onorevole terra di
d'uno naturale e singularissimo amore; intanto che lungo tempo la nostra terra
si governò con
era molta fede e molta fidanza riposta in essere bene governati. E quelli della
quali, con torre i nomi loro e per loro reverenza, lungamente si seguitarono.
Le cose del mondo, alzate, tutto rovinano e vengono
sospetto m'ha tenuto già xv
arà fine. Sono in questa miseria constituto, forse purgando il peccato di molti
ond'io l'origine trassi; e me medesimo dispongo al cielo. Disposto sono d'avere
pazienzia, ma grave m'è ormai, perchè m'avvicino all'età canuta; e quello che la
gioventudine leggiermente ha portato, la vecchiezza un poco se ne conturba. Pure
Dio è con la sua grazia mediatore; e non ha rispetto, se no ch'io sono sua
creatura. Io vivo, e non so come; egli solo il sa. Niuna rendita è appo me, se
non come a colui che in solitudine è nato: solo la penna con che io scrivo è il
spesso nelli stretti bisogni; ai quali, come i tempi sono da me promessi,
satisfo di quello che mi soccorrono. E in questo modo vivo passando questo
maroso, con faticarmi sempre, e dilettandomi di fatica onesta e onorevole.
Ora io ho inteso vostra graziosa proferta, ieri, per uno vostro
da voi vorrò limosina, io ve lo scriverò chiaro; però che di niuna cosa mi
vergogno meno, che d'essere povero: quand'io vorrò alcuna cosa da voi in
ogn'altro benificio ch'io vi domandasse: ma domandovi di grazia, che quando io
vi chieggo niente in
e diciate:
voglio rendere, voglio che mi vogliate avere prestato; e per
dato: però che 'l dare io vi riserbo alla estremità grande. E posto ch'io non
sia
gentiluomo, chi vuole onore, debba esser avanzato da niuno
promessa mia voglio nelle cose picciole reputiate avere ad avere, come propio
uno fidatissimo
La passata
fosse aiutato, potrò rispondere; e però non mi sono allargato. E per concludere:
troppa quantità; penso che XIIII
come. di sopra è detto, della povertà non mi vergogno. Io v'ho, infra l'altre
cose, uno
uno povero letto, già è due
fare ricogliere, mi serebbe caro molto: e io a poco a poco
passato; e so come il
sia riputato ricco, Io sono di tutto informato, e però non mi stendo a maggiori
cose: e quest'è di quelle ch'io non voglio che sia limosina, anzi
che, vedete, IIII
pigliando
in ne' miei bisogni. Io sono stato più dì sospeso; e pure mi sono assicurato, e
reputerò questo. Oggi mi corre il termine; e io pensai rimediare con colui a cui
scrivo. Et egli è ito a
intrinsica questa gravezza io vi debbo dare: ma l'animo mio puro e sincero,
disposto a fare mio dovere, m'assicura. Oltra ciò mi farete grazia, ch'io vi
possa uno dì vedere o parlare con voi. Cristo sia vostra guardia.
Per lo vostro amico
Onorevole uomo