Charisimo mio magiore padre. Il vosto servidore
sallute chon volontà di potere fare chosa che fose in vosto piacere.
Sapiate ched io sonno venuto a
la quale avea grande vagheza di vedella, bene che mi sia cholto
malle di questa venuta, inperò ched io lavorava chonn uno
di quae per mio piacere due die, il sichondo dì chadi a terra del
e femi malle grandisimo, per lo quale malle no sono potuto ritornare
di chostae, ch'anchora no sono benne
bisongno del vosto
che 'l laciate infimo ched io torni ed io farò sì che voi serete chontento
e faremo insieme
che vi siano in piacere, inperò ched io ne sonno tennuto. Se bisongnase
ched io fosi per voi chostà, serò presto, ma date modo a dire, se mi
scrivete niuna chosa, dite:
Per lo vostro servidore. In
1397. Da