Al nome di Dio, amen. Dì 29 di
magio 1395.
Quexto dì per da
Gienova v'ò scritto una lettera che l'arete auta e
niuna vostra non ò poi e ora non è a dire.
La
lana dove avete parte ò finita a tenpo un
mese a
scrita di
bancho:
faròvene
chonto per la prima e al tenpo vi
rimetterò i
rexto vi debo
dare.
Fu qui
Antonio di ser Bartolomeo parente di
Stoldo e a lui ò
prestati
f
. 20 e scritto ò a
Stoldo che a vostro
chonto ne ponghi la
valuta sì che
fateli
achoncare chome bixongna.
Detto v'ò chome andaii a
Pavia a
Guido e per insino a qui niente à
voluto. Come detto v'ò, torneròvi domane e sare' a lui e se di niente
arà bixongno farò quelo chomanderà e voi aviserò di tutto.
Per anchora non abiano trovato
chavalchatura niuna buona per lui e
dietro vi si va chome si dè. Se la trovereno che cci piacca, e sia
choxa che voi n'abiate honore, la torrò e seguirò quanto detto avete,
ma se io potrò arò chosa buona o staròmene.
E nostri di
Vingnone chieghono di nuovo
roba per la
bottegha: penso a
fornili e bene se piacerà a Dio.
Boninsengna à mandato
Priore in
Arli e penso
chonperrà
lana di qui: è
avixato quanto bixongna sopr'esse.
Non vegio per anchora di qui si possa partire per questa chagone e per
quelo s'è a fornire per loro: mentre ci sarò per me si farà quelo bene
saprò e chon
utile sia.
E altro per questa no vi dicho. Cristo vi ghuardi per
Tomaxo vostro di
Milano vi xi raccomanda, dì 30.
Tenuta insino a dì 5 di
gungno e niuna vostra non ò poi e ora non è a dire.
Andai a
Pavia a
Guido per vedere se niente per noi fosse bixongno e
per anchora niente vuole. D
icie me 'l farà dire quando achadrà
bisongno. Le chose vostre gl'ò proferte più volte e quelo per me si
può fare: se niente chomanderà sarà servito e diròvelo, parmi staranno
anchora alchun dì.
Tochavi a voi per la vostra parte ch'avete ne le
lane
f
. 195
corenti e
s
. 4
d
. 3
provenzali che sono
f
. 161 d'
oro camera
s
. 15
d
. 3 a
fiorini
che
vaglono d'
inperiali
lb
. 258
s
. 8
d
. 10. E per questi vi toccha
chol
guadangno
lb
. 276
s
. 19
d
. 1
inperiali e tanto n'ò posto a vostro
conto, così fate a mio. E
rexto vi debo dare vi
rimetterò quando
saranno
riscossi che in buon lato xono: ònne fatto
conto a
Vingnone a
punto chome si dè.
Di
chavalchatura né d'altro non è poi seguito altro di nuovo: quando a
cciò saremo vi si provederà per modo starà bene.
Francesco di Marcho,
in
Firenze. Propio.