Al nome di Dio, amen. A dì 5 d'
ottobre 1395.
A questi dì v'ò scritto quant'è suto di bisongno e vostre
lettere non ò poi e ora non è a dire.
I' ò in punto da mandarvi pe nostri di
Firenze
balle 3 di
merce che 'n questi dì le metterò a chamino co nostra
roba a
Vingnone che a voi sieno mandate, e quando mandate arò ve ne
dirò
conto di quelo è in dette
balle e per l'avenire potrete
dire sopr'esso.
Come detto v'ò in altra, dichiarate che ragone vuole eserr la
fogla d'
ottone e anchora ne potete mandare la lingheza e la
largheza e dite di quante
foglie vuole 'sere per
rubo e 'l
pregio vi si
vende che a noi è limitato
ghuadangno.
De'
chiovi per choraza di niuna ragone no vi mando perché
d'assai si se ne fa ed i' pore' mandare chosa che non sarebe
per chostà, quando di ta chose volete mandate
sagio.
Qui stanno
lane di
San Matteo pure a
lb
. 15 in
s
. 10 cento a
danari,
Arli
lb
. 13 cento per le molte venute di
Borghongna
fa loro danno.
Fustani per lo simile tutti a l'usato salvo 2
chandelieri
s'arebono a
danari per
s
. 54 e sarebe asa' buona
roba e
anchora per
s
. 1 meno, tutti li altri chome per l'utima vi
disi.
Queste
aghuglie vi mando sono
sengnate tutte le sorte da uno
in sorte e chosì vi dirò per
leghagio, provederetivi che le
scritte potrebono eser spichate.
Zafferano di
Monferato un pocho se ne teme per lo secho auto,
diròvi chome farà e voi per lo simile dite di chotesto.
Né altro vi dicho per questa. Cristo di ghuardi.
Tomaso di ser Govani in
Milano.
Francescho di Marcho e
Lucha del Serra,
in
Barzalona.