Al nome di Dio, amen. A dì 12 di
febraio 1395.
A dì 5 co lettera de'
Tanci vi scrissi l'utima, auta l'arete,
e niuna vostra ò poi e di nuovo non è a dire.
Da
Boninsengna ò v'à
rimessi in voi
f
. 250 e per tale ebi dè
restare
f
. 100:
rimettete qui di presente se fatto non fosse
perché s'ànno a dare ad altri.
E simile vi veranno
rimettendo di dì in dì e come li avete
qui li
rimettete subito chol più utile si può e con buone
persone.
I' vi manderò in questa i
conti de'
guadi
venduti a
Vinegia e
chome che sia lettera d'altri non si deono tocchare. Ma
perché tocha a voi e poi me 'l domandate, lo fo e loro niente
bisongna dire.
Sopra
fustani v'ò detto s'avessi l'animo a parechie
peze che
s'arebono e buone in questi e asai buon
merchato
s
. 53 1
/2 in
54 a la
roba che è, rispondete.
I' ò lettera da
Vinegia da
Zanobi e asa' chattive nuove conta
che la
nave
Soliera per fortuna, volendo prendere porto a
Sapienza ne' mari di
Modona, per chattiva
marineria ruppe in
su 'n una
seccha e tutta la
roba è perduta che nulla s'è
auto: gl'uomini si salvorono. Portava da
saccha
1.400 di
lana
e
balle 300 di
choiame e altre chose.
E secondo scrive
Zanobi e nostri di
Barzalona v'aveano su di
loro propio
saccha 20 di
lana e più altre 20 a chomune chon
altri, il che ci dispiace. Non so se a
Firenze o chostà fosse
preso
siqurtà, piaccia a Dio di sì e perdenti ristori.
Lane di
San Matteo ci stanno a l'usato
lb
. 15 1
/2 in 16 cento e
poche ci se ne
vende, di
Maiolicha niuno
spaccio ci ànno,
Arli non c'è
lb
. 13 cento.
Altre cose a uso, se di nuovo apare vi dirò.
Né altri vi dicho per questa. Cristo vi ghuardi. Per costà 3
1
/4.
Tomaso di ser Giovani in
Milano.
Franciescho di Marcho e
Andrea di Bonanno,
in
Gienova.