Al nome di Dio, amen. Dì 6 di
magio 1396.
A questi dì v'ò scritto quant'è suto di bisongno e da voi ebi a dì 5 una vostra
de dì 14 de l'altro per da
Pixa e quanto dite ò inteso. Rispondo brieve per
questa perché spero tosto vedervi, a boccha diremo poi quanto farà bisongno.
Piacimi abiate auto mostra d'una
chotta fo fare e che vi piace e quanto
sopracciò dite ò inteso. Fate conto che al presente una
chotta
suora, e non sarà
tropo ben lavorata,
costerà
f
. 9 in 10, 1
cotta a
bozino
f
. 8,
cotta a
botta
f
.
12 in 15 secondo sono. Or questa di sopra se sarà fatta a tenpo la possi portare
i' medesimo in costà, il farò, se nno lascerò bene sarà mandata a
Pisa ma credo
fare il servigio io.
De l'altre che dite
suora,
Maffio del Moia ce ne fa due per
Vingnone: queste
non saranno gà fatte a tenpo coè inanzi mi parta ma voi arete questa ch'i' vi
porterò. Se vi basterà bene, se nno alla mia ritornata vi manderò una di queste
suore poi potrete ritenere per voi quela vorete.
Sete avisato quanto s'è seguito con
Francesco di Basciano e bene i ricordo
quando tenpo mi pare e pure e risponde bene. Ora
Guiccardo è
ghuarito e spera
per tutto questo
mese mandallo a
Pixa: credo ne veremo insieme e aròllo charo
per più chagioni. I' vi dirò di continovo come seguiranno e quanto
Francesco mi
dice: tornato che sarà vuole v'atendiamo e che se ne vegha fine e per noi non resterà.
E mi piacie che quando
Guiccardo sarà costà i facciate chiaro de'
f
. 255 che
tochano a voi e a cciò non dicho altro per ora.
De'
conti di
Pixa lascierete dibattere a
Stoldo, sia con Dio. Per me qui ne farò
mio debito quando a cciò saremo.
I' so bene per udita di voi e di
Boninsengna di quelo questi ànno auto a fare
con voi, i modi ànno tenuto ne'
danari tratti e de' mandati che àn passato, che
a ragone ne dovrebono portare pena ma che in questo sarebe a dire asai, ma pur è
buono avello a ricordo per le cose posono avenire e rispondernne loro quando
bisongno facesse e converesene pasare di legieri
Dè, sete avisato da
Vingnone come
Francescho di Basciano va cercando
chasa
per fare
bottegha di nostro mestiero e come
Gianino nostro si dè partire e
andare a stare cho lui, non so che me ne dire. I' non so vedere tanto intelletto
qui che mai a buon fine ne vengna e poi di
contanti
Francesco vi prometto, se 'l
padre li lasciò
5.000, son tornati a tre e
contanti e di molte chose à intornno
a queste. Quanto a dirvi tosto, e mi pare si vada inpaniando e questo resti:
quando sarò chostà vi dirò a pieno e per modo m'intenderete.
Dite vi dicha che uomo è questo suo
zio,
fratelo di
Bascano: sapete com'è, a
punto una femina da mettere a rocca!
Voi dite che a
Francesco, presente
Guiccardo e questo suo
zio, dicha alquante
parole sopra quelo vuole fare a
Vingnone e come volentieri li daresti un buon
chonsiglio prima ciò facesse, poi potrebe fare come li paresse e in suo bene son
certo. E questo suo
zio è ora a
Vinegia ma presente
Guiccardo li disi quelo mi
parve: la risposta fu che gl'ingnora e che manderebe ben tosto in costà
Guiccardo e non vuole chonsiglio di niuno se nno fare a suo modo quanto qui per
quelo vedere si possa né che senta. Ora intorno a cciò si potrè dire asai: i'
sarò in costà e diròvi di bocha tutto.
Quant'io qui cho loro mi ritengho come si dè e tutto lascerò passare per tal
chome la cosa non mi girba se non de'
conti e questo si dovrà vedere tosto a che
se ne deba eserre. Or sopra queste parti resti per ora.
Vegio come sete ancora a
Prato e presto sperate tornare a
Firenze che la
brighata vostra, sia con Dio.
I' ò mandate a
Pisa 6
balle di
fustani de' nostri di
Vingnone perché sieno
mandati a
Barzalona e
balle 4 di
mercie perché sieno mandati a
Vingnone per mare
poiché questo chamino di
Vigliana non s'aconcia né al presente si può mandare.
Quelo resterò a mandare a
Vingnone e in
Catalongna per voi e pe nostri di
Vingnone darò fine inanzi parta e, se piacerà a Dio, niente resterà a dietro.
Come detto ò, mandavamo noi ed altri mandavamo
roba a
Vigliana insino a dì
22 d'
aprile la qual è ancora a
Vercelli e più oltre nonn è passata perché
sentirono che 5 cara veniano da
Vigliana qui furono sostenute a
Turino nelle
tere del
Prenze e sono anchora per quel si dicha. E questa
roba partita di qui
non andrà più inanzi se non vegiamo d'andare siquro: noi v'abiamo 4
balle di
mercie e, se questo camino sta 15 dì così, diliberemo noi e altri mandare per
Brigha. Diròvi come seguirà.
Quanto avate da
Barzalona da
Lucha ch'abeano per
conprata una
mula sono avisato:
arete di poi auto se sarà seguito o nno. Se qui sarà a tenpo farò il servigio di
menala 10.
E da
Boninsengna ò chome a lui n'avete chiesto una e dicimi non v'è chosa per
voi e che questa non atenda.
Quando di qui verrò a partire, provederò bene avere buona
bestia e che non se ne
perderà, se piacerà a Dio, e nello spe
ndere faremo secondo la
cavalchatura
sarà.
De l'ordine dato in
Catelongna sono avisato e penso sarà buono provedimento e sì
piaccia a Dio.
Di poi questa sera ebi lettera da
Vingnone de dì 24 d'
aprile e dicimi
Boninsengna chome uno ch'è llà per
Francesco di Basciano e
Ganino insieme àn
preso una
bottegha in
Banchi in
Vingnone, quela dove stavano li
Arsaldi a
vendere
panni: quanto ell'è bene in
Banco ma è tropo in boccha a ciaschuno e
ponanne molto abituro.
Apresso mi dice che
Ganino si dè partire da voi per stare con
Francesco di Basciano
e sì mi dice che tornna anchora in
chasa e ànno fatto questo
stramazo.
Boninsengna usa il senno, ed è meglio, che fa vista di non vedere ma questo
Ganino vo' se ne penta più di 7 volte s'altro no vegio. E gli ànno fatto boce di
mettere
12.000 fiorini: se saranno il 1
/4 fia asai ma e mi pare si sieno posti
tardi a tavoliere e comincerano a tochare cento
fiorini di spese di
pigone
inanzi tratti, e po' mangare e bere si vuole, e
salaro di
fanti e di
garzone, ma
e se ne passeranno bene pe
ghuadangni che sono grandi. Or e si potrebe dire
assai sopracciò se non mi pare questo vada cercando il frescho e 'l potrebe
trovare.
Quanto qui,
Stefanuolo da Strada à l'aviso di questo fatto di
Vingnone dal
suo, chom'io da
Boninsengna, e infine se ne fa beffe e non li pare chosa
durabile per più chagoni. Or si resti: i' sarò pure in costà di presente, se
piacerà a Dio, e diren sopracciò e sopra altro, se piacerà a Dio.
Delle vostre 10
balle di
fustani à chiesto
Boninsengna pe primi
vetturali ne
manderò a
Pisa 4
balle o 'n 5 e, se non fosse questo tenpo che ongni dì piove,
mandere' 8
balle perché sono al
Prato 4
balle e non si possono ascugare per la
chagone dicho: faròlo come prima si potrà e voi di tutto aviserò.
Questo chamino di
Vigliana sta pure così e niente si manda. Speriamo s'aconcerà
che a punto verebe e non aconcando si chonverà mandare per
Pixa o per
Brigha
quelo abiamo.
Anchora sono a
Verceli le 4
balle di
mercie mandavamo a
Vigliana e, se 'l
chamino sta chosì tutto questo, noi ed altri deliberemo mandare per
Brigha come
vi si dice.
Tenuta dì 8 e di nuovo non è altro. Cristo vi ghuardi per
Tomaso vostro vi si racomanda.
Francescho di Marcho,
in
Prato. Propio.