Al nome di Dio, amen. A dì 21 d'
ottobre 1396.
A questi dì v'ò scritto quant'è suto di bisongno e poi dì 17 ebi
una vostra de 14, rispondo apresso.
Àmi tratto
Franceschino Sparviere f
. 150
s
. - per la
valuta
costì da'
Sardi.
Pagai come detto m'avete e s'al tenpo me gli arà
mandati in buon'ora, se nno trarrò da voi e diròvelo, è 'l tenpo dì 24.
S'altro
danaro per voi mi porterà, prenderò e porò a vostro
conto.
E
f
. 200 tratti ne'
Sardi arete
pagati e auti da
Francesco di Bonacosero
e 45
s
. - e
resto de' 200 ponete a
conto di
Vingnone.
Ben mi do gran meraviglia che
Boninsengna non v'abi
rimesso
danari
che per lettera ò da lui de dì 29 de l'altro ove à per
chanbiati
da
f
. 600 per costà. Ora, come si sia, vedete di
rimettere il più
presto che si può quando de' loro avete.
E perché sono per ire in questi 4 dì a
Cremona e starò per tutto
questo, se venissi a
rimettere,
rimettete pure in me e mandate le
lettere del
chanbio a questi di
Manno di ser Iacopo che la
presentarano per me e poi quando sarò tornato li prenderò.
Ieri ebi lettera da
Vinegia e conta la
nave in
Gharigha è gunta a
Paranzo a salvamento grazia Dio. Avisatene in
Chatelongna, se di
nuono sentirò altro vi dirò.
Né altro per questa vi dicho. Cristo vi guardi. Per costà 1
meglio,
Vinega 2 1
/2,
Pisa 2 pegio.
Tomaso di ser Giovani in
Milano.
Non manchi a l'auta di questa qui
rimettete
f
. 200 per lo mè si
più
[sic]. E se non avete di nostri di
contanti, traete a
Vingnone e
questo non manchi per niente, e mandate pure lettera a questi di
Manno perché chredo eserr a
Cremona in questi dì. Fate quanto vi
si dice se si può e rispondete e sia presto.
Francescho di Marcho e
Andrea di Bonanno,
in
Gienova.