Al nome di Dio. A dì 21 d'
aprile 1407.
Da
Vignonne sarrette statto avisato da
Tieri e da
Tomaso chome qua m'ànno mandato
per fornire
roba per la
bottegha, e chome io fu' partitto di
Vignone, per mia
ventura, qui fu gran novità chom'arette sentitto. E chome io fu' in
Monferatto, cioè
di qua da
Vigliana, io senti' questa novità e non pote' né venire avanti né tornare
a dietro e là stetti da 20 dì. Poi mi misi a venire per
Po e venni a
Pavia e poi qui,
e con gran paura, e qui sono già è
12 dì e le cose di qui sono forte riposate. È vero che c'è tutti i
soldati del
mondo ma e si deono partire per ire a trovare
Fazino Chane e forse questo paese
potrà restare in pace e chosì piaca a Dio che gran piacere n'aremo.
Ora e sono qui e ò provisto a quanto à fare e in fra 15 o 20 dì arò tutte le
merce
ch'io voglio in
chasa. E in questo 1
/2 questi
soldatti saranno iti via e io provedrò
poi a l'
arnese e altre cose ch'i' ò a fare e di
piastra aren buon
merchato. La
maglia
è forte
rincharatta e àcene pocha: niuna
chotta a 1
/2
boza ci truovo. Or io vedrò di
fare il meglio potrò e tutto mettarò a punto a ciò, chome chamino ci serrà, io
possa chomincare a mandare a
Vignone e ch'io ne possa andare. Ma per anchora non
c'è chamino donde si potese trare un
agho ma non dè stare guari così, provegha Dio
a' nostri bisogni.
Se chamino s'aprisse, faremmo bene de la
roba ò
conprato per amore de'
chanbi che
a
pagare qui a
moneta minuta, e
chanbi di qui a
Genova, viene presso a 30 per cento:
è vero che c'è ora le spese e
rischio di qui a
Vignone che non è pocho. Ò
conpratti alchuno
fustano alsì per
Vignone, Idio mi dia grazia che posa mandare tutto
a salvamento ch'è bene statta mia ventura ch'è tanto tenpo ch'io ci dovea venire e ora
mi sone abatutto a levare de le tende, di tutto sia lodato e ringraziato Idio.
Tomaso mi dise che pensava dirmi quando fosse qui ch'io
conprasse
fustani per voi,
or egli arà sentitto le chose di qui sono intribolate, non so ch'arette diliberatto:
da lui atendo lettera ogn'ora e io l'ò bene avisato de' termini di qua.
Per chagone delle novità sutoci e de la gente statoci non c'è potuto venire niente ed
èci ogni chosa
rincharatta. Io ò vista lettera da
Genova costì: à caro di
filo
isbavato, io non so quanto è mestoro qui. Se niente volette, potette avisare e mandare
la lettera a
Genova che me la mandino qui s'io ci sono
che ò paura, se le cose non s'adirizono, io e la
roba non ci stia più non voremmo e
Dio sa se bisogna ch'io perda tenpo e che la
roba stia qui ch'io so bene a
Vignone è
gran disagio di queste chose.
Da
Vignone non portai
danari ma ordinarò che s'io traese a
Genova a'
Gachomini che
vi desono conpimento chosì penso faranno e gà ò loro tratti
f
. 150 per 177
s
. 12 qui
e poi ò auto
avantagio, da
moneta a
danari minutti,
s
. 3
d
. 8 per
fiorino sì che
vengho avere tanto più. E in questi dì arò bisogno degli altri per fornire l'altre cose
e avisato ò a
Vignone di tutto.
Per ora no vegio avervi a dire altro. Idio sia vostra gharda. Qui è
charestia asai
per amore de la gran
gente d'
arme che c'è e perché le cose non sono in buona
disposizione io no vi dicho
pregio di niente se nno che ogni cosa c'è più chara non suole.
Chanbi per costì o
Genova 18 1
/4 in 1
/2,
Vinegia 25 in 26,
schudi
s
. 53,
ducato
s.
48
d
. 6 di
inperiali minuti ch'è pegio il
fiorini
s
. 4 che a
monetta.
Donato d'Arezo in
Melano vi si racomanda.
Francescho di Marcho, propio,
in
Firenze.