Le cose avvengono per natura, niuno le dee riprendere; ma quando venissono
per vizio nostro, l'abbiamo
a piagnere, come difetti propii nostri. Dicol pertanto, che della
nave in
che non ti fidasti per la
malattia, non ti dare pensiero. El savio e 'l buono,
ogni cosa gli avviene adopera in bene: e però non è d'averne malinconia: fia per
lo meglio; chè una foglia non cade dell'àlbore sanza permissione di Dio. Caro
avevi la tornata ora; e io ancora: non per me, ma per tuo bene e
Francesco; chè
a bocca si diranno e faranno delle cose, che la penna non le potrebbe. Per la
prima
nave, e la santade il patisca, ingegnati venire: penso pure
Francesco ti
vedrà volentieri, per tuo amore e per altre: chè lui non abbandona ne' maggiori
bisogni possa avere. Da lui l'udirai, e dalla verità, s'io gli sono fedele, e
forse solo, amico in
Firenze, infra gli altri che ha. Non è altro che grazia di
Dio; per cui io l'amo, non per niuna sua cosa. Per altra t'ho ancora scritto,
che quando udirai le ragioni per ch'io solo, da mio propio senso mosso, feci
scrivere costà per
Piero, m'arai a pienamente scusato; chè tutto fu perchè ti
partivi del paese, e per altro ti dirò a bocca e di presenza. A
Francesco t'ho
assai raccomandato.
A
Cristofano non cale scrivere, chè siamo come due fratelli. Esso sa le
puntellate io dava a
Francesco per lui, perché se lo traesse di
casa; perché 'l
vedea buono e posato uomo; e per questo l'ho sempre amato: e di
Piero arà
diligente cura; e insegnaralli, sono certo, con lo 'ngegno vincere ogni natura
avesse non buona; e d'esser lento o simile, non amentato, cioè con far de'
ricordi, e con avere sollicitudini, ec
. Francesco ha
pagato lo
Spidale per
Cristofano. Resta non so che
vigna, dice
il
camarlingo ancora ha a rendere
Cristofano, o vero il
prezzo
pagò
Caroccio. Diragliene come ti pare: ma con lui s'è fatto e farà adagio, come per
lo passato.
Francesco gliene scrive. Di' a
Piero, che
Lionardo è de' nostri
Signori: comincia domattina; e se fia buono, ne sarà ancora egli.
Bruno va
all'
orafo; e in questi principii appara a
disegnare, e acconciavisi molto bene.
Se 'l vedrò, dirò metta qui qualche cosellina di quelle che fa, per far ridere
Piero. El cui
carniere non so se è ancora giunto costà in certa
balla. A lui non
scrivo per fretta.
A
Cristofano ho scritto a questi dì; raccomandando a lui, che rimane,
Piero. Son
certo non bisognava, e sì per lui medesimo, e sì per te; chè chiaro sono il
lascerai bene. Tua lettera a
Nanni, mandai a
Nanni, non ieri l'altro,
fidatamente. Guarditi Dio. -
SER
LAPO, ultimo
dicembre 1404.