MCCCLXXXII.
Richordanza chome questo dì primo
dicenbre 1382
Francesco di Marco da
Prato diede in guardia a
messer
Bonifazio Amanati dottore in legie queste
choxe diroe apresso, le quali chose li diede in guardia per chagone di II
fiaschi
d'
ariento e una
peza di
drappo di seta di
Romania, che detto
messer
Bonifazio
avea in
diposito a
petizione del
veschovo di Rodexe, ch' à nome
meser
Beltram Rafino; le quali choxe, coè i detti II
fiaschi d'
ariento e la
peza di
drapo di seta, avea lasciata
Bonacorso da Prato in guardia a
Francesco di Marco
da
Prato, perchè fosono de le sue fanculle o delle sue
rede, e fue
sfordato da la
Chamera di nostro singnore lo
papa
Chimento di
Ginevra per lo
detto
veschovo a dipositarli i detti II
fiaschi e
peza di
drappo di seta; e per
caghone che detto
meser
Bonifazio rende' in guardia a detto
Francesco,
quando andò in
Ispangna per legato per lo
papa, lo detto
Francesco, questo
dì, volendo partire di
Vingnone, richonobe la buona fè a
meser
Bonifazio, e
per
chiareza di cui li diede in
ghagio per le dette choxe queste chose
ch'apresso saranno scritte, coè a sapere:
1
.a
Nostra Donna d'
ariento chol fancullo in braccio, la quale egli à in
gua
rdia da
meser
Tomaxo Amanati arcivescovo di
Napoli per
fran
. L li
de' dare.
I
mitera di
perle minute chon
pietre e 1
.a
aghiera d'
ariento dorata e
I
ghobello d'
ariento dorato e 1
.a
foglietta d'
ariento dorata, che queste IIII
.o
chose à in guardia
Francesco d'Andrea di Tici per
danari de' avere da
l
ui.
I
foglietta d'
ariento, biancha, ch'è di
Beltran di Vorda per
danari de
n
resto.
Pesa la
guadiera dorata e'l
gubello dorato
marchi VI,
onc
. V 1
/4.
Pesa la
foglietta dorata e la
foglietta biancha
marchi IIII.
E più ebe XIIII
.o
anella d'
oro fatte a
Gienova chon
pietre di
corniu
ola, le
quali egli à
Francesco in guardia da
Nicolaio di Bonacorso per
denari
de'
avere da lui.
Delle dette choxe fece
meser
Bonifazio una
scritta di sua mano a
Francesco di Marcho e
sugelata di suo
sugello in presenza di
Boninsengna di Matteo e di
Bartolomeo di Bonacorso da
Prato.
A dì XIII di
febraio 1382 ci rendè
meser
Bonifazio le XIIII
.o
anella dette, e
per ischanbio gli lasciò
Boninsegna in guardia un
bacino d'
ariento dorato parte
e con
ismalto, e fenne
Boninsegna una
scritta di sua mano.