+ Al nome di Dio, amen. Dì XIII novenbre 1387. Fino a dì XX del passato giunsi qui salvo (e) perché da Vignione vi scrissi in que' dì ch'io partii non v'ò scritto fino a qui, (e) ancho aspettando vostra risposta di detta lettera (e) pensando l'aviate auta salva; (e) non avendo risposta, mi so' mosso a farvi questa, (e) simile per conferire con voi la buona novella del fanciullo maschio auto, del quale ò grande alegrezza, pensando in me medesimo che qui arà fine la pianeta, (e) penso che per la grazia di Dio arete degli altri della donna, avendo buona divozione nel biato chardinale di Luzinborgho, ch'è a buona fé gran divozione, e chi vede le mirabili chose fa nostro Signiore a richiesta di questa beata anima a giente che si rachomandano a lui con buona fé (e) divozione, sì che per Dio abiatevi buona fé, ché nostro Signiore vi farà grazia. Simile ò sentito chome, murando, vi chadé in chapo una pietra di peso di l. X o più, ché a buona fé nostro Signiore vi fe' gran grazia, pensando il chaso che v'avenne, (e) per certo la buona fé del santo v'à forte valuto. Per Dio, siatene chonosciente in farne qualche bella chosa a Dio per dare divozione agli altri. Da Vignione vi scrissi in propietà, (e) simile vi scrisse Buonansegnia in nome di tutti i ragionamenti auto [sic] insieme di nuova compagnia, ché chome sapete, a gienaio finiscie la nostra (e) buon sare' stato che buon dì à si fosse fatto. Or fatto non è, (e) pure a buon fine, penso io. (E) chome che sia quello che è da ffare, si vuole pur fare. Il modo non fa bisognio ch'io vi riprichi però che da Vignione ne sete pienamente avisato. Arei charo sapere vostra intenzione in questo, ché penso sia buona (e) fratellevole (e) a me paterna, (e) penso che verso ciaschuno farete il dovere (e) ancho oltre al dovere grazia, pensando la buona fé che ciaschuno à in voi ed à sempre auta. Piacciavi essere abile, ché à buona fé voi darete indizio a ciaschuno di fare meglio (e) d'essarvi senpre obrighato chome vostra creatura, ché per tale mi tengho. Idio di dì in dì vi prosperrà (e) vi farà di bene in meglio montare. Ora io penso che voi ci sete con buono animo, (e) chosì ciaschuno, (e) prova se ne vede, ché liberamente (e) realmente ciaschuno vuole essare a' piè vostri (e) chiamarsi per vostra creatura. Io vi pregho non vi sia grave avisarmi di vostra buona intenzione, ché a buona fé mi sarà gran consolazione (e) darammi indizio di fare ogni chosa chon magiore effezione. De! fatelo, ché cioe che fia terrò per lo meglio. E chome da Vignione vi dissi, io so' disposto di darvi quello in che tenuto vi so' anzi che fia gienaio (e) senza nessuno fallo. Per Dio, non vi sia grave, ché a buona fé da voi mi tengho servito. Or voglio sappiate non so' degli ingrati chome tali so' al mondo. Chonoscho chi mi serve (e) sonegli grado. Dio mi dia grazia di potere meritare (e) voi (e) gli altri che servito m'aranno! Scrivemi da Vignione Buonansegnia che da voi à che ' f. LX non vi so' stati rimessi, il di che ò gran maraviglia (e) male mi sa. Qui è stato mio fratello (e) dice à da Siena buon dì à ch'erano rischosi (e) che li rimettare'. Non so se ll'arà fatto, ma bene arei charo gli facesse scrivare alchuna volta, se rimessi non gli à a l'auta di questa per lo modo vi pare, (e) io ancho gli ne scrivo questo dì per II lettere. Auti questi, darò buono ordine a· resto, per modo sarete contento. Ma bene arei charo, se fare poteste con Lodovicho Marini, che certi denari che essi ànno di mia lana venduta più à di II anni vi fossero dati, promettendoli di fare buoni a me. Fareste grandisimo servigio (e) grazia. Io ne scrivo a Stoldo che a voi i· richordi, se fare il potete, ch'io ve ne sarò sempre tenuto. Chome voi sapete, Matteo d'Antonio vostro compare à in sua mano de' beni di Nofri in denari f. 300 e fa quello vuole a non sodisfare chi de' avere. Se per mezzo di voi, sapendo esso quello à promesso a voi (e) a me, che di f. C mi fosse abile, promettendoli di rendere quando paghare gli chonverrà, mi fareste infra l'altre grazie fatte m'avete charta obrighatoria. Chome sapete, a me bisognia dare a voi f. 160 (e) d'altra parte sapete che f. D mi fa bisognio trovare per la facenda vi sapete. (E) s'io non ò questi, mi chonverà gravarvi di f. C per un pezo, tanto bene m'avete fatto che ancho, se bisognio fia, vi pregho mi faciate questo. Non essendo però a voi troppo schoncio, ma bene are' più charo avere quelli di Matteo per non gravare persona. Siate per me fermanza, se vi piace, (e) io m'obrigherò a voi chome vorrete; (e) farete gran merzé (e) a me sarà gran bene. Io vi scrivo un pocho troppo a fidanza, pigliando di voi gran sichurtà chome se padre mi foste. Se io erasse, so' presto a l'emenda. (E) voi preghando che in nulla aviate di me riguardo se non chome di vostra chosa. De! vogliatemi apresso gli altri, dato che da tanto non sia. E pur che sia sempre sarò vostro servidore, io e ' nostri. Ora io v'ò tanto detto che di meno bastava a voi. Voi sete il medicho mio. Datemi la medicina sicondo vi pare il meglio, ché quanto farete sarò contento. Pensando andare a Vinegia di qui per alchuna faccienda di mio fratello (e) dissivi da Vignione che, se niente per voi fare potessi, ero presto. Di poi è stato qui mio fratello ed ò fatto chon lui quanto avia a fare. Sì che là non penso andare. Nientemeno, se per nessuno modo bisognio vi fosse, andarei quivi (e) dove bisognio vi fosse. Avisatemi quanto ò a seguire per voi. Qui non venni a fare molte chose, ma pure quello a fare ò sarà fatto di qui a 1/1 dicenbre, (e) poi di qui partirò per essare a Vignione, (e) anzi parta ve n'avisarò. Di quello ebi per chomessione sarete stato avisato da Vignione. Però non mi stendo in dirlovi. Basciano à chomperata una posesione di f. VI.c (e) per ancho non l'à paghata. Aspettavo di menarlo a Vignione ora per saldare e chonti vechi, e esso dice non può fino a l'aprile; (e) dice rest'avere le migliaia (e) noi diciamo che esso de' dare, (e) stanno le chose intrighate (e) non penso che in fretta si saldino, se altro rimedio non ci è. Conviene esso venghi là o Buonansegnia qui, (e) gli altri modi son tutti scharsi. Provedete chome vi pare. Chotesti mie' fatti con le redi di Nofri vi rachomando, se possibile è, che niente se ne facci. Simile lo richordo a Stoldo. Altro non so che a dire v'abia. Preghovi mi rispondiate per qualche letteruzza qui. Che Cristo vi ghuardi sempre! El vostro Andrea di Bartalomeo vi si rachomanda di Milano. [indirizzo:] Francescho di Marcho in Prato, propio. A. [mano non identificata; data di ricevimento:] 1387, da Melano, a dì VIII di dicenbre.