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ch'io mi partisi, ella sta grave e sono tornate
[] sarebe male
ch'io che ci sono mena andassi tuttavia dice
............ e farò quel che
tu vorrai, bench'io mi chontentavo di stare a ve
.... insino an
domenicha.
Tu di' che mandaresti
martedì sera i
chav
alli per me e verei
mercholedì: non vegho il modo che questo potesi fare, in perccò
che, chome sai,
giovedì aspetto quelle mie doglie: potrebe essere
ch'i' ll'arei
mercholedì; perciò vegho ch'io non potrei venire di
qui fatta
domenicha, sì se non fosse con gran pena, e tu sa' chom'io
istò. E in questo mezzo vedremo che sarà della
Lisa. Di rimanere la
Giovana qui non pare an me per più chagioni: son femine bestiali
non n'è tenpo d'afidare la
chasa a una lora pare; elle son femine
da 'n svorgiesi tosto al modo provenzale: chagi
ona fa lladrone
e femina puntana. Parmi che ccie interverebe chosì di chostei,
ch'àe asai l'uomo di ghuardalla ed essere loro sopra senpre
chapo: parmi, an me, il meglio di lasciarci la
Ciglia: è femina fidata
e anbialla tanta provata che non ciene bisognia temere. Rimarebe
Andrea co' llei e starebrono meglio che llasciarci lei.
Della
paglia chen mi iscrivi non ti seppe dire
Matterello:
el
letto mio è pieno quanto è di bisongnio, e 'l
letto di queste fenmine
feci votare e
rienpìello della
paglia che mandasti; e quello
d'
Andrea è pieno e quello di
Bernaba: l'avanzo feci mentere nel
palchetto della
stalla.
Io antederò insino an
domenicha a
isciorinare e'
panni che
ci sono e a righovernare tutta la
chasa, si che non bisongnia più
risciorinare che verremo chontra an tempo frescho.
Tu di' ch'io arechi i
panni della
domenicha; io n'arecherò meno
che potrò, ma chredo ch'io potrei trovare i
foderi e ll'altre
bardasse
per lo
verno, che così è di nostra usanza; en nostri
mesi son
sempre o sei o sette, bench'io me ne curo pocho: chosì mi chontento
chostà come qua. Da 'n
domenicha i' llà sarò presto ongni volta
che tu vorrai; e llo ispinoso è vivo e ll'ucellino chanta forte.
Del
vino vermiglio della
botte piena non abiamo tocho tran
due volte una
metadella: iscrivi di questo e d'ongni altra chosa che
vuoi che
se ne faccia.
Della
vernaccia ci (à) anchora tanto che nne rimarebe per la
Cigl
ia e Andrea: noi no' beiamo altro
vino.
Del
vino del
Podestà non n' à auto se non poscia uno
barile
......no 100
barili, dicie che vole che sia suo e quanto più forte
n'
è,
più lieto n'è; e' non vien mai se non chon u'
barile, e dicie
che no' lo richoniscieremo e che ttu l'ài veduto e che ttu potra'
misurare e, se più sarà, più
pagherà.
Qui è mona
Giovanna e lla
Ciglia e stiano tutti quanti bene.
Nicholò e mona
Fraciescha e monna
Giovana vi si ra
chomandano:
salutami chi tti pare.
Altro per ora non ci à an dire. Cristo ti ghuardi senpre.
per la tua
Margherita, ti si rachomanda, dì 23 d'
aghosto.
Franciescho di Marcho, in
Prato.
1389 Da
Firenze, a dì 24 d'
aghosto.