La
famiglia mia pella gratia di Dio è giunta in
Vignone sana e salva
delle persone, come per altra vi scripxi. È vero che tucte sue
robbe
e
fornimenti le furono rubbate tra
Bocholi e
foce di
Rodono per due
galee da
Bonifaçia, come
Baldello
e 'l compagno a boccha vi diranno, ma perché
altra volta ne sono costumato, ci fo sopra challo com pregare Idio non guardi a'
nostri peccati, ma che li piaccia ristorarci inn altro.
Io non vi posso tanto ringratiare quanto si conviene all'onore
e al bene
ch'avete fatco alla mia
famiglia, voi
e monna
Margherita, ché ll'
Antonia mi
dice che certamente l'avete tractata come vostra
figliuola. Che Dio vel meriti!
Io vi racomando costà i mmiei facti
e io per altra vi scriverò
distesamente mia intentione. Questa
ò fatta in fretta. Prego vi piaccia
di parlare com frate
Ruberto
e pregarlo non ci dia questo i
npaccio di
suo
grano, il quale non sapemo né che né come né terra sopra che sia. Salutate
mo
nna
Margherita
e tucti nostri amici
e parenti.
Per lo vostro
maestro
Naddino, a dì XXVII di
luglo in
Vignone.
[sul verso:] Franciescho di Marco in
Prato et
c..
[mano: differente da Francesco] 1393, da
Vingnone, dì 29 d'
ottobre.
|
R
isposto dì XXI di
gennaio.