Fratel charissimo, egli è più tempo ch'io non t'ò scripto
e da duo
mesi in qua molto malato fui, bench'ora per la gratia di Dio io sia in buon
puncto,
e avanti per negligentia, non sappiendo che
scrivere. Ora per questa io ti ringratio quanto posso di quanto bene à'
facto e ffai a
Francescho mio
figlio. Egli si loda di te più che di padre, et io
era ben certo che faresti così per la memoria dell'amistà antica col tuo buon
çio
Caroccio. Tuctavolta ti prego tu lo coregga
e riprehenda in tucte quelle
cose ch'è mestieri,
e no 'l rispiarmare di nulla, come tuo.
La mortalità è qui in
Vignone, benché pichola i
nmontenente in rispecto di
quel ch'è stato del
mese passato.
Tommaso con altri
mercatanti s'è ito a diporto
a
Masano, di lungi a qui cinque
leg
he, benché alcuna volta sia ritornato
e poi ito. Idio la faccia ciessare per la sua misericordia!
Del facto della
Chiesa si dice molte cose,
e chi dice che quel da
Roma
non verrà a tener la giornata
e con altri di sì. Non so che sarà. So ben
che 'l
papa nostro s'aparechia a tenerla
e à mandati per tucti i
cardinali
che son qui che sub pena inobedientie essi sieno a llui a
Niça a XV dì di
septembre,
e così tucti si mettono in puncto. Io sono sempre apparechiato a'
tuoi piaceri,
e se posso far nulla per te, mandalo
e farollo volentieri.
Che Cristo ti guardi sempre e conservi in suo amore e gratia, amen!
Scripta in
Vignone, a dì XXVI d'
agosto.
Per lo tuo
maestro
Naddino da
Prato.
[sul verso:] Cristofano di Barberino in
Barçalona
merchiante