Al nuome di Dio, amen. Fata dì 2 d'
otobre 1385.
Perché in quest'ora sono venuto di
villa poco vi iscrivirò perché
Ghisello di Bindo
no può aspetare.
Voy
paghaste
f
. 400 che a
Pissa vi manday a
paghare e mandastemi a
paghare
f
.
150 i qualli
paghay il secondo dì mi fu prexentata la lettera.
Voy ditte che anchora non avete auti da
Napolli più che
f
. 250 di
panni brescani
venduti già un
ano che mi sa grande maravigila che il termine è passato già 7
mexi. E imposibille mi pare che non abiate auto
conto di detti
panni e asay mi
parve malle quando mi rimandaste a
paghare detti
f
. 150 e no fate a me chome io
faco a' vostri di
Vingnone.
Perché qui à pure comincato più dì fa
Bochatorta di fare danno, sono disposto
d'andare a
Vinegia chome
Tieri sia qui che l'atendiamo domane e là mi starò
alquanti dì e di là vi iscrivirò. E se no fosse che a
Vinegia òe pure bisogno
essere sare' andato a
Vingnone ma di certo io v'andarò chome io sia tornato che
m'è di bixogno.
E se a
Vinegia farò qualche chossa vi mandarò a
paghare
f
. 150, siatine avisati.
Se i nostri
panni no sono
spacati fatene uno fine o a
barata di
lane di
Sa Matio
o a
termine: chossì fate de
bordi e fate
lavare le
lane e mandatelle qui subito.
De la
ragione di
Giovani del Richo ne sarò con
Boninsengna e se per me sarà
a fare nulla il farò. Ma e si trova che io òe
paghato e fato mio dovere e che io
no sarò di nulla
debitore e due volte ne manday
conto al deto
Giovani a
Genova,
no so che si dicha.
Io no volli fare la risposta a la vostra
lettera di
chambio che faceste a la mia
che diceste quando vi fu prexentata che v'apensareste e puoy diceste di
paghalli: non è vostro honore e io inparo ongni dì.
Altro non c'à dire. Idio vi ghuardi.
Bascano da Pescina di
Melano.
Domino
Franciescho di Marcho e
compagni,
in
Pissa.